La svolta verde dei frati di San Francesco

"Rapinare e sfruttare la terra e tutto quanto vive intorno alla natura è un peccato gravissimo che fa scandalo agli occhi di Dio e che va fermato immediatamente". "Continuare ad andare avanti così non è più possibile, come non è morale far finta di niente di fronte ai recenti disastri nucleari avvenuti appena pochi giorni […]

"Rapinare e sfruttare la terra e tutto quanto vive intorno alla natura è un peccato gravissimo che fa scandalo agli occhi di Dio e che va fermato immediatamente". "Continuare ad andare avanti così non è più possibile, come non è morale far finta di niente di fronte ai recenti disastri nucleari avvenuti appena pochi giorni fa in Francia e, solo qualche mese fa, in Giappone. Occorre quindi cambiare stili di vita e tornare, magari, a quella semplicità predicata da San Francesco che dopo oltre 800 anni continua ad affascinare credenti e non credenti". Nuovo appassionato allarme in difesa dell’ambiente e delle energie rinnovabili da parte dei frati del Sacro Convento di Assisi lanciato oggi al convegno ”Con fratello Sole, sorella Luna e sorella Madre Terra, rispettare l’ambiente, tra infrastrutture, sviluppo sostenibile e cura dell’uomo”, l’annuale appuntamento internazionale con cui i confratelli di San Francesco si confrontano su tematiche ecologiche con studiosi, politici ed intellettuali.

Un appuntamento che, di fatto, si è trasformato in una originale ed autorevole anteprima alla visita che papa Benedetto XVI farà ad Assisi il prossimo 27 ottobre per il venticinquesimo anniversario del primo meeting interreligioso indetto proprio nel centro umbro dal beato Giovanni Paolo II. Punto centrale della proposta ambientale francescana – illustrata dal Custode del Sacro Convento, padre Giuseppe Piemontese  – è che "indispensabile ormai avere un rapporto, per ogni forma di ricerca e di uso, non di rapina o di sfruttamento, ma di fraternità e di promozione del creato e dell’uomo”.

Di fronte ai "frequenti disastri ecologici" che funestano "le nostre vite con frequenza ormai troppo costante", i francescani ripropongono con forza il ”modello” di Francesco d’Assisi nel rapporto tra l’uomo e l’ambiente, rapporto che – ricorda padre Piemontese – può essere ”produttivo, fruttuoso e responsabile” se ”l’uomo non si abbandona allo spontaneismo dei suoi impulsi di conquista, di possesso smodato, di interesse personale”. Francesco d’Assisi è il modello ideale capace di parlare a tutti  –  a parere del Custode del Sacro convento – perché ha ”conosciuto e accettato il piano di Dio: gli uomini sono tutti fratelli e tutto ciò che Dio ha creato è affidato alla custodia vicendevole”.

Al convegno – promosso dal Sacro convento e dall’Accademia nazionale delle scienze, e trasmesso in diretta dal sito sanfrancesco.org – hanno preso parte esperti, docenti universitari, imprenditori, tra i quali l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che ha rivendicato al trasporto sui binari ”una forma di civismo ecologico, che chi sceglie il treno – sia per il trasporto delle persone che delle merci – contribuisce ad alimentare".

Nel corso della tavola rotonda, ampio spazio è stato dato al tema delle energie rinnovabili. Simone Togni, presidente dell’Anev (Associazione nazionale energia del vento) ha ricordato, tra l’altro, che ricorrere all’energia eolica attraverso lo sfruttamento del vento è ”una risorsa da valorizzare", pur avvertendo che "non bisogna mai dimenticare che l’aspetto etico, morale e umano è uno degli elementi fondamentali del discorso sulle energie rinnovabili”. Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento, ha ricordato come l’assise ecologica francescana sia stata preceduta da un "forte appello in difesa del creato denominato Sos Ambiente lanciato attraverso il sito sanfrancesco. org preso letteralmente d’assalto da ambientalisti e fedeli legati agli insegnamenti del Poverello".

Al convegno sono intervenuti anche monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Perugia-Assisi, e monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della Conferenza episcopale umbra, che hanno ricordato come la Chiesa "sia fortemente legata alle tematiche ambientali, alla difesa della natura a partire, ovviamente, dalla difesa della vita dalla nascita fino alla morte naturale".

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