Da due mesi 750 reclute della polizia penitenziaria sono inutilizzate, in attesa di essere impiegate nelle carceri italiane che soffrono di una cronica carenza di personale. Sono rimaste "disoccupate"per tutto questo tempo perché attendono di essere passati in rassegna, domani, sabato 12 novembre, a Roma, dal ministro della Giustizia Nitto Palma.
Il Guardasigilli sfilerà davanti al loro a bordo di una lussuosa jeep cabrio nel corso della cerimonia di giuramento del 163/mo corso che si terrà nella Scuola di formazione della Polizia Penitenziaria di via di Brava 99. Ma questa cerimonia è stata pesantemente ctiticata dai sindacati di polizia, in particolare da quelli di area centrodestra. "È un inutile spreco di risorse", tuona Domenico Mastrulli, segretario generale dell’Osapp. "Inopportuna – ha aggiunto – nel momento in cui il governo è quaasi dimissionario".
"Mandate quegli agenti nelle zone colpite dall’alluvione in Liguria", è l’appello al ministro della Giustizia di Donato Capece e Roberto Martinelli, segretario generale e segretario generale aggiunto del Sappe. "Di quelle 750 reclute – aggiungono – 100 si erano "diplomati" nella scuola di Cairo Mmntenotte. Anziché stare fermi nelle scuole a fare nulla, sarebbe stato meglio destinarli a Genova per metterli a disposizione delle autorità e della Protezione Civile. Nell’immediatezza dell’esondazione dei torrenti, nella zona di Marassi, una trentina di agenti della Polpen hanno fornito un imoprtante contributo ai cittadini del quartiere devastato".
Ma l’appello a Nitto Palma di mandare i neo-poliziotti "a spalare fango a Genova" è rimasto inascoltato. Anche il vice capo del Dap, Simonetta Matone, ha rifiutato la proposta dei sindacati: quegli agenti dovevano servire per la sfilata davanti al ministro. La parata simil militare, sì. Aiutare le popolaziioni liguri vittime dell’alluvione, no. Prendere servizio nelle carceri super affollate, no. Solitamente il giuramento si teneva nella Scuola dove si era svolto il Corso di Formazione, tra Parma, Roma, Sulmona, Cairo Montenotte e Catania. Nonostante i tagli lineari del governo Berlusconi che hanno messo in ginocchio il sistema-sicurezza in Italia, il ministro Nitto Paola ha deciso comunque di spostare tutti i 750 agenti a Roma e di organizzare così un mega giuramento al quale lui presenzierà in pompa magna. È come se, per intenderci, il ministro La Russa decidesse di spostare tutte le reclute di tutte le caserme d’Italia a Roma, per giurare fedeltà alla Patria.
Nitto Palma, per disinnescare la mina di una manifestazione di protesta annunciata dai due sindacati proprio nel giorno della cerimonia, li ha ricevuti promettendo loro una accelerazione della procedura di assegnazione delle reclute. Il Sappe ha ricordato al Guardasigilli come il sistema carceri sia "alle soglie dello "stato di calamità" con oltre 67mila detenuti presenti, a fronte dei circa 43mila posti letto, e 7mila e 500 agenti in meno in organico". I soldi sprecati per la fastosa cerimonia del giuramento nella Capitale avrebbero potuto, sostengono i sindacati, finanziare "il mancato pagamento di migliaia di missioni svolte dal personale. Le decine di migliaia di ore di lavoro straordinario non pagate. Il migliormento delle pessime condizioni di molti posti di servizio nei quali quotidianamente lavorano i "baschi azzurri"". La protesta sindacale è stata dunque sospesa. Ma il malumore delle organizzazioni di categoria resta. "Questi 750 neo agenti – spiega ancora Mastrulli, avrebbero potuto tranquillamente fare il giuramento nelle tre scuole d’Italia dove hanno svolto il corso. È stato troppo costoso farli venire apposta a Roma". Solo 300 agenti, infatti, saranno ospiti all’interno della scuola di Roma, gli altri saranno alloggiati in albergo e quindi ci saranno 2000 notti da pagare, pullman dell’amministrazione che viaggiano per mezza Italia, andata e ritorno, spese di missione. Un costo stimato dai sindacati in alcune decine di migliaia di euro. Troppi, in un momento di crisi dell’economia. E della politica.