La new sharing economy è già arrivata. Barattare, condividere, scambiarsi casa è oramai la prassi, per tutte le classi sociali. Complice la crisi, ma anche la voglia di una nuova civiltà dove l’egoismo è finito. Lo spaesamento, o infilarsi nel bar più caro e meno rappresentativo della zona, è una cosa da secolo scorso, leggiamo su un bell’articolo di D di Repubblica intitolato “La mia casa è la tua casa”. Questo spiega in parte perchè la community di Airbnb, che in cinque anni è arrivata a 4 milioni e mezzo di guest che hanno dormito 300mila notti in casa d’altri in 192 paesi (dall’ Ucraina all’ Indonesia isole private comprese) non è composta da ventenni con poco budget, e nemmeno solo da turisti, ma da classi socialmente e anagraficamente trasversali. Dal manager bostoniano alla ricercatrice farmaceutica veronese che non ne possono più degli hotel a un ingegnere del suono svedese padre single che si sposta col ñglio undicenne, a Karen che ha una casa editrice e vive tra Norvegia e Nepal ma a Londra per la Fiera va da Robin, che platonicamente “sedotta” (è una donna sposata, informa) con un letto supersize peri suoi 2 metri di altezza nordica.
PER SAPERNE DI PIU’: Vacanze low cost con il baratto
IL COUCHSURFING. Soggiornare a casa di qualcuno e offrire una camera o anche solo un divano a gente in viaggio. E’ il “Couch – Surfing”, che significa “saltare da un divano all’altro” c’è un sito che riunisce le offerte di tutto il mondo con tutte inserzioni gratuite che ha già raggiunto nel mondo i 2 milioni di utenti. C’è anche il sito Belodged l’agenzia che ha sede in Svizzera offre la possibilità, tramite un’iscrizione gratuita on line, di scambiarsi pernottamenti in tutto il mondo, offrendo la propria abitazione ad altri che aderiscono al circuito.