Città in Italia con il limite di velocità a 30 all’ora

Sulle strade italiane muoiono nove persone al giorno. E i tre quarti degli incidenti avvengono in città. Da Bologna a Olbia: chi ha scelto una soluzione che salva tante vite umane

LIMITE 30 CHILOMETRI A OLBIA

CITTÀ CON LIMITE DI VELOCITÀ A 30 ALL’ORA

Il limite di velocità a 30 chilometri all’ora, nelle aree urbane, non è più un tabù in Italia e inizia a trasformare le strade in spazi per tutti, non solo per le auto. Ci sono volute tante vittime per arrivare a queste prime decisioni.
Morti dopo morti. Vite sprecate. Ogni volta che una vittima delle guide spericolate ( e disturbate da alcol e stupefacenti) si aggiunge all’elenco, si ripete il solito copione: commissione, pianti, sdegno, richiesta di interventi. Ma più non cambia nulla, e innanzitutto nessuno tocca la cosa più semplice: i limiti di velocità nelle aree urbane. Abbiamo fatto la solita legge inutile, quella sull’omicidio stradale, che serve solo a darci un’ennesima statistica di vite sprecate: da quando esiste la legge ci sono stati 2450 indagati per omicidio stradale, oltre uno al giorno.

LIMITE VELOCITÀ 30 ALL’ORA BOLOGNA

La prima grande città che ha scelto il limite dei 30 chilometri all’ora di velocità nel suo perimetro urbano è stata Bologna. Il progetto si chiama Città 30 e copre quasi il 90 per cento del territorio comunale, lasciando spazio e sicurezza a ciclisti e pedoni. Molto probabilmente anche Milano, nel 2024, seguirà la strada di Bologna. Anche Cesena e Torino sono città che hanno imboccato la strada del limite dei 30 chilometri all’ora. Ma è ancora molto poco rispetto a quello che si vede in giro per gli altri paesi europei.

LIMITE VELOCITA’ A 30 ALL’ORA IN EUROPA

Eppure il limite di velocità a 30 all’ora è stato introdotto in tantissime città europee. Il caso più evidente è quello di Bilbao, dove in ogni strada della città esiste questo limite. E in tutte le città spagnole è ormai introdotto il limite dei 30 chilometri orari. Come a Parigi, Bruxelles, Lipsia, Helsinki. La prima città europea ad adottare il limite dei 30 chilometri all’ora è stata Graz, nel Sud dell’Austria. Poi sono arrivate le francesi Grenoble, Lille e Montpellier, che hanno fatto da battistrada per Parigi. E dopo Bilbao, le spagnole Barcellona, Madrid e Valencia. In Italia il limite di velocità è ancora un tabù, e probabilmente anche per  questo siamo al 16esimo posto della classifica europea in materia di sicurezza stradale. Con alcune eccezioni locali, come il caso di Olbia, in Sardegna, dove il limite dei 30 all’ora è diventato obbligatorio.

LIMITE 30 CHILOMETRI A CAGLIARI E OLBIA

In Sardegna il limite dei 30 chilometri è in vigore in diversi centri grandi e piccoli, a cominciare da Cagliari, il capoluogo della regione, seguita da Olbia. La scelta di Olbia è stata ben accolta dai cittadini e il sindaco Settimo Nizzi, giustamente, l’ha presentata come una soluzione concreta, e non parolaia, della mobilità sostenibile, dove la sicurezza diventa un fattore centrale. Basta fare un calcolo a metà strada tra fisica e matematica: passando da 50 a 30 chilometri all’ora, il tempo di arresto di un’automobile dimezza. E questo che cosa significa? Semplicemente che dimezzano anche i rischi di omicidi stradali dovuti alla distrazione dell’automobilista.

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INCIDENTI STRADALI IN ITALIA

Sulle strade italiane, secondo i dati dell’Istat, muoiono 9 persone al giorno, 3mila all’anno, e 40 sono bambini. Ma la cosa più importante, e più grave, è un’altra. I tre quarti di questi incidenti mortali avvengono in città, e le vittime quasi sempre sono pedoni che provavano semplicemente ad attraversare la strada sulle strisce. La velocità, all’interno dell’area urbana, può fare la differenza, e ridurre di molto tutti i rischi che derivano da guide poco accorte. Inoltre, con limiti bassi, si abbassa l’inquinamento dell’aria e quello acustico, si possono prevedere, come hanno fatto alcuni piccoli centri, zone della città dove i bambini giocano in strada, senza rischiare la pelle.

PEDONI INVESTITI DALLE AUTO

Nella tragica contabilità dei morti sulla strada, bisogna includere anche i pedoni investiti dalle auto. E qui i limiti di velocità possono fare una fondamentale differenza. Nove pedoni su dieci investiti da un’automobile che viaggia a 30 chilometri all’ora si salvano; i superstiti scendono a sette se la velocità è 40 chilometri all’ora, e crollano a 1,5 nel caso di un’automobile che circola a 50 chilometri all’ora.

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