In Italia e’ in perdita una societa’ su tre

Un’impresa su tre, in Italia, chiude l’esercizio fiscale in rosso. Solo il 60 per cento delle società di capitali, nel 2008, ha dichiarato in positivo un reddito fiscale (nel 2007 erano il 61%), mentre il 35% ha dichiarato in negativo una perdita fiscale. È quanto emerge dall’analisi del reddito d’impresa sulla base delle dichiarazioni Ires […]

Un’impresa su tre, in Italia, chiude l’esercizio fiscale in rosso. Solo il 60 per cento delle società di capitali, nel 2008, ha dichiarato in positivo un reddito fiscale (nel 2007 erano il 61%), mentre il 35% ha dichiarato in negativo una perdita fiscale. È quanto emerge dall’analisi del reddito d’impresa sulla base delle dichiarazioni Ires (imposta sui redditi delle società) presentate dalle aziende nel 2009. Dai dati emerge anche una forte concentrazione del reddito nelle Regioni del Centro e del Nord; nel Sud e nelle isole viene dichiarato solo il 9% del reddito d’impresa totale.

DA 0,8% GRANDI IMPRESE IL 52% DELL’IRES – Sono le maggiori imprese a garantire più della età del gettito totale dell’imposta: lo 0,8% delle imprese italiane, quelle di maggiori dimensioni, dichiara il 52% dell’Ires, mentre il 57% delle società fino a 500.000 euro di volume d’affari dichiara solo l’8% dell’imposta: è quanto si evince dall’analisi delle dichiarazioni Ires del 2009 e relative all’anno precedente. Le società che maggiormente contribuiscono all’imposta netta (circa il 65%), sono quelle che operano nei settori manifatturiero (32,4%), attività finanziarie e assicurative (16,8%) e commercio (15,5%).

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IRAP TOTALE CALA A 34 MLD– Per quanto riguarda l’Irap nel 2008 il valore complessivo è sceso a circa 34 miliardi di euro e il 60% dell’imposta è stato prodotto al Nord. Lo sottolinea il dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, sulla base delle dichiarazioni Ires e Irap relative al 2008. In quell’anno, «il 69% dei soggetti Irap ha dichiarato un’imposta, per un ammontare complessivo di 33,8 miliardi, in diminuzione rispetto all’anno precedente (36,8 miliardi) sia a causa degli elementi, economici e normativi, che hanno contribuito a ridurre la base imponibile sia a causa della riduzione di 0,35 punti percentuali dell’aliquota nazionale di riferimento». La distribuzione per attività economica – spiega il Tesoro – evidenzia che, al netto dell’attività ‘amministrazione pubblica’, oltre il 53% dell’imposta netta è generato da tre settori: manifatturiero (26,5%), commercio (14,1%) e attività finanziarie (12,6%). La distribuzione territoriale «sulla base del luogo in cui è svolta l’attività produttiva, evidenzia che il 60% dell’imposta è prodotta al Nord e solo il 17% al Sud e nelle isole».

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