Il riciclo della spazzatura in ufficio

La raccolta differenziata si può fare anche in ufficio. Dalle scrivanie del Dartmouth college, nel New Hampshire, arriva qualche consiglio per limitare la quantità di spazzatura indifferenziata prodotta. Dal giugno del 2010, scrive il New York Times, i cestini tradizionali sono stati sostituiti con dei piccoli contenitori di 15 centimetri. La sperimentazione ha avuto successo: […]

La raccolta differenziata si può

fare anche in ufficio. Dalle

scrivanie del Dartmouth college,

nel New Hampshire, arriva

qualche consiglio per limitare

la quantità di spazzatura indifferenziata

prodotta. Dal giugno

del 2010, scrive il New

York Times, i cestini tradizionali

sono stati sostituiti con dei

piccoli contenitori di 15 centimetri.

La sperimentazione ha

avuto successo: a un anno dal

suo inizio, l’istituzione ha tagliato

di 200 tonnellate la

spazzatura destinata alla discarica,

mentre ha aumentato

di un terzo la raccolta della differenziata.

La strategia è la

stessa che consiglia di limitare

gli acquisti al supermercato

usando per la spesa il cestino

invece del carrello. Ogni scrivania

riceve un grande contenitore

per la carta, il vetro, l’alluminio

e la plastica, e uno più

piccolo per l’indifferenziata,

che al Dartmouth college è

formata soprattutto da coperchi

di bibite e imballaggi.

Quando il contenitore dell’indifferenziata

è pieno, bisogna

svuotarlo personalmente in

un’area apposita. C’è chi riesce

a svuotarlo ogni dieci giorni.

Anche alcuni lettori del

New York Times hanno adottato

questo metodo di riduzione

dei rifiuti, sia in ufficio sia a

casa. Un lettore si è prefissato

l’obiettivo di arrivare a non

produrre più indifferenziata.

In altri casi sono state le autorità

cittadine a incoraggiare il

metodo, fornendo pattumiere

piccole e raccogliendo l’indifferenziata

saltuariamente. Alla

fine, il punto è sempre lo

stesso: come rendere i cittadini

più consapevoli della propria

spazzatura.

 

Fonte: Internazionale

 

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