Il libro questo sconosciuto. L’Italia è tra gli ultimi nella Ue

I dati sconfortanti forniti dall’Associazione Italiana Editori. Nasce il “Centro per il Libro e la Lettura” per promuovere la fruizione di libri nel nostro paese. Obiettivo: far crescere del 50% i lettori min 10 anni Il libro questo sconosciuto. Almeno in Italia. I lettori, infatti, sono solo il 38 % sul totale della popolazione di […]

I dati sconfortanti forniti dall’Associazione Italiana Editori. Nasce il “Centro per il Libro e la Lettura”
per promuovere la fruizione di libri nel nostro paese. Obiettivo: far crescere del 50% i lettori min 10 anni

Il libro questo sconosciuto. Almeno in Italia. I lettori, infatti, sono solo il 38 % sul totale della popolazione di eta’ superiore ai 14 anni, ma solo il 10 % si possono definire “abituali”. Lo strano e’ che, invece, il mercato dei libri nel Belpaese si presenta, tutto sommato, solido, con un fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di euro, anche se in flessione rispetto agli anni precedenti. Del resto l’Italia, tra i 25 paesi dell’Unione Europea, si collocava nel 2006 solo al diciannovesimo posto, superando di poco la Spagna, la Romania, la Grecia e la Bulgaria. Oggi, con quel 38 % scarso, potrebbe anche essere stata scavalcata da tutti i paesi tranne il Portogallo.

I dati sono forniti dall’AIE, l’Associazione Italiana Editori e sono impietosi. Elaborando i dati Istat del 2009, infatti, l’associazione rileva che, nel 2009 il 45,1 % degli italiani di eta’ superiore ai 6 anni ha letto almeno un libro non scolastico (25 milioni e mezzo). Ma la fascia dei lettori saltuari (da 1 a 11 libri l’anno) e’ consistente: quasi 22 milioni di persone sopra i sei anni d’eta’. Chi legge piu’ di 12 libri l’anno, infine, rappresenta solo il 6,9 % (3 milioni e 900 mila).

Anche l’area geografica e’ importante al fine delle statistiche di lettura: il nord Italia vede una prevalenza di lettori sulla popolazione (52,2 %), seguita dal Centro (47,4 %) e, ben distaccata, il Sud e le Isole (31,6 %). Le prime cinque regioni italiane che leggono di piu’, naturalmente, si collocano al nord (Trentino Altro Adige col 57,5 %, Friuli Venezia Giulia col 56,5 %, Valle d’Aosta col 53,8 %, Lombardia col 53,5 %, Liguria, col 51,3 % e Piemonte col 50,6 %). Fanalino di coda e’ la Sicilia, invece (29,1 %), superata dalla Campania (29,4 %), dalla Puglia (29,9 %), dalla Calabria (31,4 %) e dalla Basilicata (34,3 %). Un altro dato significativo e’ la spesa media mensile per abitante in libri: appena 4,90 Euro che scende per i bambini da 0 a 14 anni ad 1,48 euro.

Eppure, piccoli segnali positivi si stanno delineando: rispetto al 2007 e al 2008 c’e’ stata una crescita, sia pur minima (1%) dei lettori, arrivati a 25 milioni complessivi. Indubbiamente, a rendere ancora piu’ difficile la propensione alla lettura c’e’ il fatto che la spesa per acquisto di libri da parte delle bibilioteche pubbliche e’ scesa dai 65,5 milioni di euro del 2005 ai 48 milioni di euro del 2008 e che ci sono ancora 691 comuni con piu’ di 10 mila abitanti totalmente privi di emeroteche aperte alla popolazione, lasciando senza questo strumento il 21,3 % della popolazione italiana (quasi 13 milioni di persone). Ci sono pero’ biblioteche d’eccellenza che hanno a disposizione oltre 10 mila volumi (3902), mentre le librerie private aperte al pubblico sono 2774.

A snobbare il libro sono soprattutto i giovani: il 45 % di loro in eta’ dai 6 ai 19 anni non ne legge neanche uno al di fuori di quelli scolastici. Se si “sgranano” questi dati per eta’, poi, si evidenzia un fattore ancora piu’ preoccupante: a formare la fascia piu’ consistente di “non lettori” sono i ragazzi tra i 6 e i 17 anni (29 milioni e 400 mila).

Ed e’ per questi motivi che e’ nato il “Centro per il Libro e la Lettura”, su iniziativa dell’AIE e del governo. L’obiettivo del Centro e’ quello di far riavvicinare o avvicinare per la prima volta al libro un numero sempre crescente di italiani, con il proposito di incrementare i lettori del 50 % nei prossimi dieci anni. Sette i programmi annunciati dall’Associazione: dal giorno in cui tutti saranno invitati a regalare un libro a coloro cui si vuol bene, alla donazione di testi di buona qualita’ che gli editori eliminano per arrivare a un appuntamento annuale di studio e confronto sul futuro del libro.

Il primo programma prevede di costruire un modello di promozione della lettura su scala provinciale applicabile successivamente a tutto il territorio nazionale. Il secondo mira a dare al libro un valore socialmente apprezzabile e prevede di donare gratuitamente libri di buona qualita’, che gli editori eliminano, alle situazioni piu’ svantaggiate. Il terzo programma prevede una campagna di comunicazione, concentrata in una settimana che, in collaborazione con Aie (Associazione Italiana Editori), culminera’ nella giornata di domenica 23 maggio, dove tutti saranno invitati a regalare un libro a coloro cui si vuol bene.

I programmi 4 e 5 sono stati delineati per promuovere la cultura del libro puntando a dare agli autori e alle opere italiane la presenza internazionale che oggi non hanno e di fare dell’Italia la sede internazionalmente riconosciuta di riflessione approfondita e di elaborazione sulla cultura del libro. In questo senso si organizzera’ un appuntamento annuale di studio sui temi di frontiera, sull’evoluzione e sul futuro del libro. L’ipotesi della sede e’ Torino, in futuro alla Reggia di Moncalieri, nel mese di ottobre.

Infine, gli ultimi due programmi: rilevazione Nielsen per poter costituire un’unica autorevole fonte di dati sul mondo dei libri e far diventare il Centro un punto di riferimento per rappresentare gli interessi del mondo dei libri nelle sedi istituzionali.

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