Il governo giapponese realizzerà un impianto eolico a largo delle coste di Fukushima, il sito della centrale nucleare danneggiato dal terremoto dell’11 marzo. A renderlo noto è il quotidiano nipponico Sankei secondo cui il paese starebbe per iniziare una vera e propria corsa allo sviluppo degli impianti off-shore, che sancirebbe ufficialmente l’entrata in gara del Sol Levante nella più ampia sfida mondiale.
Mitsubishi Heavy Industries e Fuji Heavy Industries sono tra le compagnie che aderiranno al progetto governativo grazie al quale, tra cinque anni e un investimento compreso tra i 10 e 20 milioni di yen, saranno istallate sei o più turbine galleggianti al largo della costa nord-est. “Al fine di ottenere la leadership nell’energia eolica offshore, vogliamo effettuare studi nazionali e ulteriori sviluppi aumentando la nostra capacità”, ha spiegato, Masanori Sato funzionario del ministero del commercio. “Dal punto di vista della ricostruzione e della promozione dell’energia del vento, crediamo che sia bene continuare con la ricerca e lo sviluppo di wind farm marine”. L’obiettivo è ambizioso: riuscire ad istallare entro il 2020 ben 1 GW di potenza. Nonostante ad oggi l’energia eolica rappresenti meno dell’1 per cento del fabbisogno energetico del Giappone, la scelta non sorprende poi tanto se si considera che la catastrofe che ha investito la nazione lo scorso inverno ha dato prova dell’ottimo funzionamento e realizzazione degli aerogeneratori nipponici. Tutte le turbine, infatti, sono rimaste operative comprese quelle dell’impianto semi-offshore di Kamisu, localizzato a 300 km dall’epicentro del terremoto.