Green jobs che avanzano

Il presidente Obama ha più di qualche problema nell’imporre la sua linea dopo il risultato delle elezioni di medio termine anche perché è riuscito ad alienarsi le simpatie degli ambientalisti (confermando la necessità di continuare lo sviluppo del programma nucleare civile) mentre i Repubblicani continuano a cercare di screditare gli interventi in favore dei cosiddetti […]

Il presidente Obama ha più di qualche problema nell’imporre la sua linea dopo il risultato delle elezioni di medio termine anche perché è riuscito ad alienarsi le simpatie degli ambientalisti (confermando la necessità di continuare lo sviluppo del programma nucleare civile) mentre i Repubblicani continuano a cercare di screditare gli interventi in favore dei cosiddetti Green Jobs, rinvigoriti dal fallimento dell’azienda simbolo scelta dal presidente un paio d’anni fa per un prestito straordinario, la Solyndra.

Il titolo di una relazione che verrà discussa domani nella Camera dei Rappresentanti dice tutto “How Obama’s Green Energy Agenda is Killing Jobs“. I numeri, almeno quelli forniti dalla Solar Foundation, dicono tutt’altro. Anche a fronte del licenziamento dei 1100 lavoratori della Solyndra ci sono ad oggi 100.237 persone che continuano a lavorare nel settore: sono questi i dati del secondo censimento sui posti di lavoro di questo settore che sta per essere presentato.

In un anno, fra l’agosto 2010 e l’agosto di quest’anno, l’industria legata al fotovoltaico è cresciuta del 6,8% a fronte di una crescita globale dell’economia americana dello 0.7% con un calo dei posti di lavoro offerti dal settore del fossile di 1600 unità contro i +6700 del solare. Secondo la Solar Foundation, parte in causa nella diatriba sia chiaro, basterebbero pochi punti percentuali in più nel bilancio energetico americano del solare per garantire centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro.

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