Oggi è la Giornata mondiale del libro, un evento patrocinato dall’Unesco per promuovere la lettura e la pubblicazione dei libri, ma anche la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright, cioè il diritto d’autore. L’obiettivo è incoraggiare a scoprire il piacere della lettura e valorizzare il contributo che gli autori forniscono al progresso sociale e culturale dell’umanità.
LEGGI ANCHE: Ecco la libreria dove puoi scambiare i testi gratis
Quale migliore occasione per pubblicare una storia di librerie che resistono, come quella della Giannino Stoppani di Bologna intitolata a Gian Burrasca e raccontata sulle pagine della Stampa. È dal 1983 infatti che, dapprima a Palazzo Bentivoglio e poi nei centralissimi locali di Palazzo Re Enzo, questa libreria bolognese contribuisce a formare nuovi lettori. I titolari ricordano gli inizi: «Eravamo in cinque», racconta al quotidiano Silvana Sola, «studiavamo pedagogia e seguivamo le lezioni di Antonio Faeti, che allora era il solo a tenere un corso specifico sulla letteratura per ragazzi. Nessuna di noi aveva mai lavorato in libreria e non sapevamo nulla né di mercato né di economia. Però avevamo questo sogno, che era anche una sfida: come avrebbe risposto Bologna? L’idea di dedicare la nostra libreria al monello del Vamba era il nostro manifesto».
All’epoca le librerie che trattavano la letteratura per l’infanzia e l’adolescenza la relegavano in fondo a destra, non solo dopo i bestseller e la saggistica ma anche dopo il turismo. «Oggi non più, per fortuna. Ma noi avvertimmo subito il desiderio di offrire ai piccoli lettori uno spazio dove incontrare i libri pensati per loro». Quanto alla crisi del settore, che nel 2012 ha colpito duro tutti i soggetti operanti nel mondo del libro, dai librai agli editori, la libreria Stoppani ha una ricetta: «In un contesto come quello attuale, in cui si sente la difficoltà di mantenersi indipendenti in città dove gli affitti sono altissimi e si fatica a far quadrare i conti, noi abbiamo sempre cercato di non abbassare la qualità delle nostre proposte, casomai di alzarla ancora. Quest’anno abbiamo messo in piedi tre mostre: una sui libri che in paesi diversi parlano di migranti, una sulla nuova famiglia nei libri per ragazzi, e una sul rapporto tra infanzia e natura».
Più libri per ragazzi e più spazi pensati per loro significa più lettori di domani.«Se a leggere è il 60% dei ragazzi, il problema è avvicinare alla lettura il 40% rimanente. Ma se uno non incontra i libri sulla sua strada come può esercitare il diritto alla lettura? Quel 40% è fatto di ragazzi potenzialmente pronti per leggere», si legge ancora su La Stampa, «Dobbiamo dare loro la possibilità di accedere ai libri. È una questione di consuetudine: ci vogliono più biblioteche, più librerie, e più libri nelle case degli italiani». Come non essere d’accordo… e allora buona Giornata del Libro a tutti!