CITTA’ DEL VATICANO – “Servono risposte globali a ingiustizie non piu’ tollerabili”. Questo il monito di Papa Benedetto XVI nel corso dell’Angelus in San Pietro. Il Pontefice ha fatto riferimento al recente vertice dei grandi svoltosi nel capoluogo abruzzese: “Durante il summit i Capi di Stato e di Governo hanno ribadito la necessita’ di giungere ad accordi comuni al fine di assicurare all’umanita’ un futuro migliore”.
“Necessita’ di strategia mondiale”. Il summit organizzato dall’Italia era stato preceduto alla vigilia dalla pubblicazione dell’enciclica Caritas in veritate, che e’ dedicata agli stessi temi trattati all’Aquila, e il Pontefice ha sottolineato questa coincidenza. Da parte sua, ha spiegato, “la Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanita’, offre a tutti l’insegnamento della Sacra Scrittura sulla verita’ dell’uomo e annuncia il Vangelo dell’Amore e della giustizia”.
“Serve nuova progettualita’ economica”. In proposito, Ratzinger ha citato quanto detto sull’enciclica all’udienza generale di mercoledi’ scorso, nella quale aveva affermato che “occorre una nuova progettualita’ economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilita’ davanti a Dio e all’essere umano come creatura di Dio”. Questo perche’, ha osservato citando direttamente il documento, “in una societa’ in via di globalizzazione, il bene comune e l’impegno per esso non possono non assumere le dimensioni dell’intera famiglia umana”. Una prospettiva che per la Chiesa non e’ una novita’: ne aveva gia’ parlato Paolo VI nella Populorum progressio.
Contro “l’assolutismo della tecnica”. Benedetto XVI ha ripetuto la propria posizione sul tema della difesa della vita, gia’ ribadita nel suo incontro con il presidente Usa Barack Obama. “Le soluzioni ai problemi attuali dell’umanita’ non possono essere solo tecniche, ma devono tener conto di tutte le esigenze della persona – ha osservato il Papa. “Potrebbe infatti disegnare foschi scenari per il futuro dell’umanita’ l’assolutismo della tecnica, che trova espressione in talune pratiche contrarie alla vita. Gli atti che non rispettano la vera dignita’ della persona, sono il frutto di una concezione materiale e meccanicistica della vita umana, che riduce l’amore senza verita’ a un guscio vuoto da riempire arbitrariamente e puo’ cosi’ comportare effetti negativi per lo sviluppo umano” – ha concluso Benedetto XVI.