Fra 5 anni, cinque miliardi di utenti con la banda larga mobile

Quest’anno gli smartphone sono arrivati a 500 milioni di utilizzatori nel mondo. Ma in un solo anno, il 2011, raddoppieranno, toccando quota 1 miliardo. Una crescita esponenziale che proseguirà: "Le nostre previsioni indicano che si raggiungeranno 5 miliardi di sottoscrizioni alla banda larga mobile entro il 2016" ha detto Hans Vestberg, presidente e Ceo di Ericsson, nel […]

Quest’anno gli smartphone sono arrivati a 500 milioni di utilizzatori nel mondo. Ma in un solo anno, il 2011, raddoppieranno, toccando quota 1 miliardo. Una crescita esponenziale che proseguirà: "Le nostre previsioni indicano che si raggiungeranno 5 miliardi di sottoscrizioni alla banda larga mobile entro il 2016" ha detto Hans Vestberg, presidente e Ceo di Ericsson, nel suo intervento al Mobile World Congress di Barcellona. Una previsione da tenere ben in conto, poiché arriva da un signore che governa un’azienda sulle cui infrastrutture passa circa il 40% delle comunicazioni mobili al mondo. 
«Solo la nostra immaginazione può fermarci nella realizzazione di una società connessa, dove ogni dispositivo che può beneficiare di una connessione ne avrà una» ha aggiunto Vestberg. Sogno? Incubo? Ognuno scelga il suo partito. Quel che è certo, è che una crescita simile pone seri interrogativi, tecnologici ma non solo (pensate a temi quali il "digital divide" e a quanto crescerà il divario tra connessi e no in un mondo in cui il 60-70% potrà accedere alla rete in qualunque momento). I termini chiave di questa rivoluzione sono tre: mobilità, banda larga e cloud, la "nuvola" verso cui si stanno spostando i nostri file (e le nostre vite o surrogati di esse… pensate solo a Facebook).
 
Un dato che emerge dalle ricerche, qualitative e quantitative, del ConsumerLab di Ericsson è che il 95% di chi usa uno smartphone vuole essere collegato sempre, "24/7", alla rete. Per fare che? Browsing (il 94% degli intervistati) e email (92%) soprattutto. La crescita degli smartphone, e di un certo tipo di smartphone (iPhone e Android più potenti), traina l’essere "addicted" alla rete. L’anno scorso il 74% di chi ha un pc portatile si è collegato tutti i giorni. Ma per chi un iPhone la percentuale sale all’80%. E chi ha uno smartphone, da quando ce l’ha, ha detto di aver aumentato molto (34%) o un po’ (37%) il tempo che trascorre su Internet. E se un "apocalittico" salta su dicendo «che tristezza, i giovani stanno tutto il tempo davanti a un computer e non vanno più in cortile a giocare alla lippa come ai miei tempi», voi "integrati" ricordategli che buona parte del tempo di Internet è rubato alla tv (chiunque credo lo possa testimoniare, no?) e allo svacco sul divano col cervello obliterato.
 
Ma al netto del dibattito socio-antropologico sullemutazioni nell’Homo Interneticus, c’è tutta la questione tecnologica. Come saziare la sete di banda larga mobile? Qui a Barcellona hanno debuttato i primi device connessi che potranno mandare in rete flussi audiovideo tridimensionali (ne abbiamo parlato qui, e ci sarà un apposito canale 3D di YouTube, tanto per cominciare). Un flusso HD tridimensionale richiederà una banda ancora più ampia. Riusciremo a goderne (e/o a farne l’upload) anche in mobilità? E quando? La risposta tecnologica (e sottolineo tecnologica) è sì. E presto. Con un’evoluzione dell’attuale Hspa, il multi-carrier Hspa, Ericsson ha da poco stabilito un record di 168 Mbps in download e 24 Mbps in upload. «I 168 Megabit per secondo sono un limite teorico anche per le future evoluzioni commerciali dell’Hspa, ma non si tratta di un futuro vicinissimo» ci ha raccontato in un’intervista Mikael Back, vicepresidente di Ericsson, in un’intervista a Barcellona in cui abbiamo approfondito un po’ di questioni tecniche legate all’evoluzione dei network.
 
Intanto poprio qui a Barcellona hanno debuttato i primi dispositivi con connettività Hspa 21+, come il Galaxy S II di Samsung. 21 Mbps in download sono uno bel salto dai 7.2 attuali, benché si tratti di velocità puramente nominali. Ma all’orizzonte c’è anche Lte, il cosidetto 4G (rete di quarta generazione) e che può arrivare a limiti teorici superiori a 1 Gigabit per secondo (ci abitueremo a scrivere Gbps invece di Mbps?). Qui la finestra commerciale almeno per l’Italia si sposta un po’ più in là, ma neppure troppo: in una recente conferenza stampa Vodafone ha parlato del 2013 per l’avvio dell’offerta al pubblico, già cominciata in alcuni paesi esteri come Svezia e Stati Uniti. H3G ("3") potrebbe partire già l’anno prossimo e anche Telecom ha diverse sperimentazioni in corso da tempo.

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