Donazione del cordone ombelicale

Quando un bimbo e’ generato dall’amore dei suoi genitori, comincia a crescere nella pancia della mamma che lo accudisce e lo nutre solo esistendo. Cresce e diventa forte attraverso un legame che sara’ interrotto solo al momento della nascita con il taglio del cordone ombelicale o funicolo come viene chiamato in termini medici. Una volta […]

Quando un bimbo e’ generato dall’amore dei suoi genitori, comincia a crescere nella pancia della mamma che lo accudisce e lo nutre solo esistendo.
Cresce e diventa forte attraverso un legame che sara’ interrotto solo al momento della nascita con il taglio del cordone ombelicale o funicolo come viene chiamato in termini medici.
Una volta tagliato, quel legame d’amore e’ dimenticato, e una volta espulso insieme con la placenta, buttato via.
Quanto ancora potrebbe fare, invece, in pochi lo sanno; la vita che ancora potrebbe donare viene trascurata e per ignoranza o incuria la preziosa sostanza contenuta al suo interno viene SPRECATA. Per fortuna, un ancor piccolo ma prezioso numero di mamme in attesa, riesce a venire a conoscenza del grande dono che il proprio corpo riserva e matura la consapevolezza di portare alla luce insieme con il proprio bambino, la speranza di una vita migliore per molti altri, piccoli e grandi.
La preziosa sostanza contenuta all’interno del cordone non e’ altro che sangue, sangue molto speciale, pero’, perche’ ricco di cellule staminali ematopoietiche adulte (CSE) e cioe’ le cellule progenitrici di tutte le cellule del midollo osseo e del sangue periferico che sostituiscono continuamente globuli rossi, globuli bianchi e piastrine che giungono al termine del loro ciclo vitale e capaci di rigenerare un nuovo sistema ematico completo mantenendolo per gli anni a venire. La normale sede funzionale delle CSE dopo la nascita e per tutta la vita, e’ il midollo osseo che ne contiene complessivamente circa 1 milione o poco piu’. Le cellule staminali del cordone ombelicale, proprio perche’ adulte, hanno il vantaggio di poter essere trapiantate senza problematiche etiche poiche’ non c’e’ l’eliminazione di embrioni.

Donare il cordone ombelicale e’ un’operazione semplice e indolore sia per la mamma sia per il bimbo avviene al momento del parto naturale o cesareo, dopo che il bambino e’ nato, poco prima dell’espulsione della placenta, quando il cordone e’ gia’ stato reciso e puo’ essere conservato per moltissimi anni. Qualsiasi mamma sana puo’ donare il sangue della placenta, accettando di verificare prima del parto e sei mesi dopo, il proprio stato di salute attraverso un’analisi del sangue.

La donazione del sangue del cordone, puo’ essere eseguita presso tutti gli ospedali che sono attrezzati per riceverlo e che facciano, cioe’, riferimento ad una “Banca del sangue” capace di elaborarlo e prepararlo per l’utilizzo. In Italia le banche del sangue non sono ancora tante ma sono presenti in molte regioni italiane (Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia) Il sangue del cordone ombelicale donato presso le Banche pubbliche offre gia’ nuove opportunita’ di cura e tante potenziali applicazioni nella medicina rigenerativa. L’incidenza di malattie ematologiche come la leucemia, e’ oggi sempre piu’ alta e soprattutto fra i bambini al di sotto dei 14 anni per cui l’unica speranza e’ il trapianto di midollo osseo, generalmente, per un paziente in attesa di trapianto la probabilita’ di reperire un donatore compatibile in ambito familiare e’ pari al 25% circa. Del restante 75%, solo il 35% riesce a trovare un donatore compatibile nei Registri Internazionali dei donatori di midollo osseo (circa 9 milioni di unita’).
La buona notizia e’ che tutti coloro che non avesso a disposizione un donatore di midollo osseo compatibile e, soprattutto, non potessero permettersi di attendere i tempi della ricerca (circa 6 mesi), troveranno un’alternativa altrettanto efficace e sicura: il sangue da cordone ombelicale.

KuBet
KUBet - Trò chơi đánh bài đỉnh cao trên hệ điều hành Android
Torna in alto