David taglia anche le foreste

di Alessandro Carlini L’austerità lanciata dal premier britannico David Cameron non guardia in faccia a niente e nessuno. Molte decisioni saranno «impopolari ma necessarie», ha ripetuto più volte nelle scorse settimane. Almeno su questo è stato di parola. E fra i tagli decisi dal governo sono capitate anche le foreste, un patrimonio nazionale del Regno […]

di Alessandro Carlini

L’austerità lanciata dal premier britannico David Cameron non guardia in faccia a niente e nessuno. Molte decisioni saranno «impopolari ma necessarie», ha ripetuto più volte nelle scorse settimane. Almeno su questo è stato di parola. E fra i tagli decisi dal governo sono capitate anche le foreste, un patrimonio nazionale del Regno Unito.
I boschi d’Inghilterra non hanno solo un valore naturale ma anche simbolico: lì sono nati i miti e le storie di ambientazione medievale più famose, dalle leggende di Re Artù e mago Merlino a quella di Robin Hood, arrivando fino ai romanzi dell’800, come Ivanhoe di Sir Walter Scott e La Freccia Nera di Robert Louis Stevenson.
IN VENDITA PER 290 MILIONI DI EURO. Ma la coalizione di governo è pronta a vendere le foreste inglesi ai privati per 250 milioni di sterline (circa 290 milioni di euro). Cameron ha confermato la sua decisione di mettere sul mercato gran parte degli oltre 257 mila ettari di bosco controllati oggi dalla Commissione forestale, nonostante un recente sondaggio abbia rivelato che l’84% dei cittadini è fortemente contrario.
«Il controllo statale delle foreste», ha detto il ministro per l’Ambiente, Caroline Spelman, «risale alla Prima Guerra mondiale, quando le esigenze erano molto diverse». Per il ministro, «non c’è nessuna ragione per cui il governo debba rimanere nel business della produzione di legname e della gestione delle foreste».

Tuttavia, ha sottolineato il 28 gennaio il quotidiano The Independent, i correttivi all’iniziativa introdotti dalla Spelman hanno confermato lo stato di allarme di Whitehall di fronte all’accesa campagna di protesta contro la privatizzazione.
Il governo si è affrettato ad assicurare il rispetto delle misure a tutela del patrimonio forestale, volte a garantire l’accesso gratuito del pubblico, una buona gestione e la protezione della fauna e della flora nei boschi che verranno venduti.
Le aree verdi saranno cedute ai privati in base a contratti di una durata di 150 anni, e lo Stato potrà riprendersele in ogni momento se non verranno rispettate le regole, come per esempio il numero di alberi che si possono abbattere.
LUOGHI STORICI SALVI. Inoltre, le ‘foreste storiche’, come quelle di Sherwood e di Dean, non verranno vendute, ma saranno affidate a organizzazioni benefiche di tutela del patrimonio. Le comunità locali avranno l’opportunità di acquistare o affittare le aree verdi in vendita.
Nonostante queste assicurazioni, l’opposizione non si è placata. Nei giorni scorsi 100 celebrità si sono unite per contrastare l’iniziativa: dalla cantante pop Annie Lennox all’attrice premio Oscar Judy Dench, dallo scrittore Julian Barnes alla stilista Vivienne Westwood.
«La vendita delle foreste è un atto miope e incosciente», hanno scritto vip e personaggi pubblici tra cui anche l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, e l’esploratore Sir Ranulph Fiennes nella lettera aperta al governo Cameron.
I firmatari dell’appello si sono riconosciuti nelle proteste della campagna “Save England’s Forests”, che si prefigge di imbarazzare Cameron, sbugiardandolo nella sua promessa di guidare il governo «più verde» nella storia della Gran Bretagna.
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