Crisi, famiglie italiane più povere crollano redditi e potere d’acquisto

Il dato Istat sul secondo semestre dell’anno mostra un altro effettodella recessione: calano propensione al risparmio e profitti delle imprese Diminuisce di 11 miliardi il reddito lordo delle famiglie italiane, calano il potere d’acquisto, le spese per consumi la propensione al risparmio. E’ il quadro delineato dall’istat nell’indagine riferita al secondo trimestre 2009. La propensione […]

Il dato Istat sul secondo semestre dell’anno mostra un altro effettodella recessione: calano propensione al risparmio e profitti delle imprese

Diminuisce di 11 miliardi il reddito lordo delle famiglie italiane, calano il potere d’acquisto, le spese per consumi la propensione al risparmio. E’ il quadro delineato dall’istat nell’indagine riferita al secondo trimestre 2009.

La propensione al risparmio subisce una prima battuta d’arresto dopo un lungo periodo di crescita e si attesta al 15,2%: un risultato superiore allo stesso trimestre del 2008 (quando era al 14,8%), ma inferiore di 0,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2009. Nel secondo trimestre dell’anno, infatti, il reddito lordo disponibile delle famiglie e’ calato di quasi 11 miliardi, l’1% in meno in valori correnti rispetto al trimestre precedente. Si e’ ridotta appena dello 0,5%, invece, la spesa delle famiglie per consumi finali.

A confermarlo e’ una ricerca realizzata dall’Acri in occasione della giornata mondiale del risparmio, secondo la quale una famiglia su quattro consuma piu’ di quanto incassa. Nel corso dell’ultimo anno, pero’, il numero e’ calato, per la prima volta dal 2004: sono infatti il 25% degli italiani, contro il 27% del 2008. Tra queste famiglie, rimane costante la quota di quelle che ricorrono ai risparmi accumulati (18%), mentre diminuisce la percentuale di quelle che hanno chiesto prestiti (sono il 7%, erano il 9%). Invariata rispetto all’anno precedente e’ anche la quota di persone che consumano tutto il reddito (38%).

Non va meglio alle imprese, per le quali – secondo il rapporto Istat- sono crollati profitti e investimenti. La quota di profitto delle societa’ non finanziarie si e’ attestata, nel secondo trimestre 2009, al 41,3% (1,8 punti percentuali in meno rispetto al corrispondente trimestre del 2008). Rispetto al primo trimestre, il calo e’ stato di di 0,6 punti percentuali. Il tasso di investimento delle societa’ non finanziarie e’ stato pari al 23,3%, due punti in meno rispetto al corrispondente trimestre del 2008. Rispetto al primo trimestre del 2009, il tasso d’investimento si e’ ridotto di un punto percentuale.

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