«Hai mai desiderato avere un angolo di terra tutto tuo, coltivarlo con le tue mani e scoprire quanto sia facile, sano, divertente ed economico ottenere fiori, verdure ed ortaggi freschi?» Eccola qui una bella iniziativa anticrisi, raccontata dal Corriere di Bologna: si chiama «Piccoli campi verdi», un terreno di due ettari a San Giorgio di Piano (Bologna), in cui per ora hanno trovato spazio quaranta orti su una superficie di 80 metri quadri, messi a disposizione da Cesare Tosi, perito agrario e amministratore delegato di una società che produce materiali per l’edilizia, che è già pronto a preparare la terra per altri ottanta orticelli. Una lunga staccionata a preservarli dagli animali selvatici, una rete idrica collegata e un’area comune dotata di compostiere per l’autoproduzione di materiale organico concimante: il gioco è fatto.
A CHI PIACE L’ORTO. Non tutti hanno il pollice verde, ma gli “affittuari” dei terreni verdi sono tutti sotto i cinquant’anni, a qualcuno manca l’orto di quando era bambino e qualcun altro lo fa per risparmiare, chi per far crescere fiori e chi per ingannare il tempo. Tutti e dodici hanno già cominciato a prendersi cura del loro piccolo campo e tanti altri, almeno ottanta, hanno telefonato a Cesare Tosi per informarsi sugli appezzamenti, si legge sul sito del Corriere della Sera, nell’edizione di Bologna.
UN ANGOLO DI TERRA PER TUTTI. «Piccoli campi verdi» è l’iniziativa di un privato, un’alternativa agli orti dati in concessione da molti Comuni ai pensionati, che prevedono lunghe liste d’attesa e precisi requisiti di età o di reddito. «La mia idea — spiega Tosi al Corriere della Sera — non è quella di dividere in base all’età o al reddito, ma quella di unire l’utile al dilettevole. Questa nuova iniziativa vuole creare una micro comunità con l’obiettivo comune di coltivare l’orto, composta da persone di qualsiasi età, provenienza, residenza, cultura e collocazione socio-economica». Il canone annuale per l’affitto dell’orto va dai 350 ai 500 euro. «Il mio regolamento vieta l’uso di sostanze di sintesi, spingo per il compostaggio, penso sia un dovere di tutti riusare quello che la natura che ci dà — precisa —. Ho contattato la preside dell’istituto agrario Serpieri e gli studenti si son prestati a fare corsi sul campo, anche con i genitori, per insegnare a creare e coltivare un orto da zero».
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