Come difendersi dal falso bio? Da oggi arriva l’impronta digitale chimica

Cresce sempre più l’attenzione verso i prodotti biologici. Aumentano gli acquisti e l’interesse. Tanto da far sviluppare un mercato secondario, un mercato di prodotti biologici tarocchi. Come riconoscere quelli veri? I ricercatori stanno per mettere a punto un’impronta digitale chimica su frutta e verdure d’origine biologica, per rendere più facile la tracciabilità. Come saranno create […]

Cresce sempre più l’attenzione verso i prodotti biologici. Aumentano gli acquisti e l’interesse. Tanto da far sviluppare un mercato secondario, un mercato di prodotti biologici tarocchi. Come riconoscere quelli veri? I ricercatori stanno per mettere a punto un’impronta digitale chimica su frutta e verdure d’origine biologica, per rendere più facile la tracciabilità.

Come saranno create le impronte? Analizzando i residui fitofarmaci e i rapporti tra isotopi stabili di diversi elementi come quello minerale e metabolomico. Questo nuovo strumento, unito a severi controlli, può essere un valido aiuto per gli enti di certificazione e per chi ha il compito di tenere sotto controllo un mercato in continua espansione come quello del bio. Il falso bio d’altronde in Italia rappresenta un vero e proprio fenomeno e un mercato parallelo a quello del bio ‘autentico’.

Il progetto per la realizzazione di tale impronta sarà coordinato dall’Università di Copenhagen, con la collaborazione italiana della Fondazione Edmund Mach. L’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica  si occuperà della raccolta dei campioni. BIOS interverrà nella certificazione del sistema produttivo. 

L’intera ricerca comprende 16 partner da 11 paesi europei, e prende il nome di AuthenticFood.

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