Le imprese statali cinesi si troveranno presto davanti un nuovo obiettivo: ridurre del 16% l’utilizzo di energia entro il 2015 facendo riferimento ai livelli del 2010. A dichiararlo nella giornata di ieri l’autorità per la regolamentazione a cui ha fatto seguito il commento di Huang Shuhe, vice presidente State-owned Assets Supervision and Administration Commission (SASAC), a cui fanno capo circa 120 aziende tra acciaierie, produttori di energia e miniere di carbone. “Ci auguriamo che le imprese gestite dal governo centrale avranno un ruolo guida nello sviluppo di aspetti quali il risparmio energetico, la protezione ambientale, i nuovi materiali e i nuovi veicoli a basso consumo”, ha detto Huang ricordando come già in precedenza le aziende gestite dal governo centrale hanno registrato tagli dei consumi del 20,3% nel periodo 2005-2010 con un investimento in tecnologie avanzate di 348,6 miliardi di yuan (53,8 miliardi dollari), impegno che si va a sommare alla volontà di ridurre le emissioni del 17% nello stesso periodo.
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