Casa Lorena: dove le donne combattono la violenza degli uomini

Uno dei pochi centri antiviolenza in Italia che funziona davvero. Non certo grazie ai soldi pubblici. Ma grazie alla generosità e al lavoro di alcune donne

A Casal di Principe, in un epicentro della lotta contro la malavita organizzata, un gruppo di donne sono riuscite a fare un miracolo: realizzare e far funzionare un Centro antiviolenza per le donne che svolge un’attività a tutto campo.

CASA LORENA

Casa Lorena, questo è il nome del centro, si trova in un immobile sequestrato ai clan locali della camorra, e come tutti i Centri antiviolenza ha rischiato la chiusura per i soldi sempre promessi dai governi, pronti a spendere parole e mai fatti a favore delle donne, e non pervenuti.  Casa Lorenza fa parte di un network di sei centri antiviolenza (più tre case-rifugio e due laboratori di orientamento del lavoro) che funzionano a pieni giri grazie al motore propulsivo della cooperativa Eva, guidata da Lella Paladino, donna straordinaria per energia e concretezza.

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IL CONCERTO ANTIVIOLENZA CON FIORELLA MANNOIA

Mentre i centri antiviolenza in tutta Italia spettano i soldi pubblici che non arrivano mai e mentre i femminicidi, molto spesso impunti, continuano ad aumentare, Casa Lorenza, insieme ad altri sei centri delle regioni del Centro-Sud è riuscita ad autofinanziarsi. Anche grazie alla musica, ai concerti. Come l’ultimo organizzato il 21 giugno 2022 all’Arena di Reggio Emilia, di fronte a 120 mila spettatori, con la regia di Giulia Minoli, vice presidente della Casa internazionale delle donne. Anche grazie alla presenza di star come Fiorella Mannoia, Laura Pausini, Gianna Nannini, Emma, il team della Minoli è riuscito a raccogliere due milioni di euro, che sono stati distribuiti tra i vari centri selezionati, tra i quali Casa Lorenza.

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GHIOTTINERIE DI CASA LORENA

Altre fonti di ricavi di casa Lorenza sono due piccole attività a cavallo tra i servizi e l’artigianato. Un servizio di catering, molto competitivo per il rapporto tra qualità e prezzo, che ha tra i suoi clienti anche l’università di Napoli, Federico II. E alcuni prodotti alimentari, tra i quali marmellate e confetture, realizzati in loco e venduti online. Grazie a questi fondi, casa Lorenza non si limita a fare un servizio di ascolto, accoglienza, ospitalità e consulenza per le donne a rischio violenza, ma ha anche aperto uno sportello per orientarle a scelte professionale. L’autonomia economica, infatti, è uno dei requisiti essenziali per sottrarre le donne alla violenza e alla prepotenza dell’uomo.

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Fonte immagine di copertina: Agenzia DIRE – www.dire.it

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