Poche settimane fa una medaglia dal governo sovietico per aver lavorato allo spegnimento degli incendi in Russia. Oggi un altro governo – quello italiano naturalmente – che rescinde l’appalto, lasciando senza stipendio da due mesi circa 300 persone, con il rischio di danneggiare un patrimonio di circa 600 milioni di euro. Tanto vale la flotta dei 19 Canadair della protezione Civile che, in caso di un qualsiasi incendio, non potrebbero comunque alzarsi in volo per svolgere il proprio delicatissimo compito. L’ossatura del servizio antincendio dello Stato italiano è proprio tutta qui: i velivoli Cl- 415 di proprietà del dipartimento della protezione civile in grado di scaricare oltre 6mila litri d’acqua per sconfiggere le fiamme più indomabili. Poi, di solito, arrivano sugli incendi gli altri aerei ed elicotteri con capacità minore, ma più agili e precisi per i lavori di «rifinitura». A gestire la flotta due società: una che ha in carico i piloti, l’altra i tecnici.
PATRON IN MANETTE – Il mancato rinnovo dell’appalto assegnato dal governo alle due società Soren e Sar, rispettivamente dedite alle fasi operative ed a quelle manutentive, si è abbattuto su 90 piloti e sui tecnici, a causa dell’arresto del proprietario – Giuseppe Spadaccini – sotto accusa per una frode fiscale colossale.
IMPOSSIBILE VOLARE – Si legge in una nota sindacale e congiunta di Ugl trasporti e Ipa: «Piloti e tecnici hanno fino a questo momento garantito la disponibilità ad effettuare le operazioni antincendio. Tuttavia, anche se i piloti appartenenti alle due sigle confermano la disponibilità ad andare in volo, le operazioni antincendio non possono essere effettuate per l’ assenza del presupposto di aeronavigabilità e del titolo sull’ operatore. Alla data odierna, dal Dipartimento della Protezione Civile sono pervenute solo vaghe promesse, mentre permane l’ assenza di un impegno che offra concrete garanzie sul mantenimento dei livelli occupazionali del personale Sorem e San».
LA PROTESTA -Martedì mattina, dalle ore 9, i piloti e le altre maestranze protestano a via Ulpiano davanti alla sede della Protezione civile. «Vogliamo porre questa vicenda all’attenzione di tutti»; dice il pilota e sindacalista Massimo Lucioli.
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