Autostrade verdi per energia nuova

Addio a 91 tralicci, spariti 31 chilometri di vecchie linee, «liberata» una fetta di paesaggio ampia 310 mila metri quadrati, una superficie grande quanto 45 campi di calcio, smantellate mille tonnellate di acciaio, pari a cinque volte il peso della Statua della libertà. ll futuro dell’energia corre tra Chignolo Po (Pavia) e Maleo (Lodi). Lungo […]

ecologia

Addio a 91 tralicci, spariti 31 chilometri di vecchie linee, «liberata» una fetta di paesaggio ampia 310 mila metri quadrati, una superficie grande quanto 45 campi di calcio, smantellate mille tonnellate di acciaio, pari a cinque volte il peso della Statua della libertà. ll futuro dell’energia corre tra Chignolo Po (Pavia) e Maleo (Lodi). Lungo questi 24 chilometri, attraverso nove Comuni, è stata costruita la nuova «autostrada ecologica» dell’elettricità, con pali che riducono l’impatto ambientale al suolo di quindici volte rispetto ai tralicci tradizionali. Un elettrodotto high tech costato 250 milioni di euro, che abbatte le dispersioni per 68 milioni di chilowattora, pari al consumo medio di 30 mila famiglie, facendo risparmiare complessivamente 25 milioni di euro all’anno al sistema elettrico nazionale.

AUTOSTRADA – L’«autostrada» Chignolo Po-Maleo non sarà però la sola in Lombardia. Un cantiere per un nuovo elettrodotto è aperto fra Trino (Vercelli) e Lacchiarella (Milano), dove saranno «rottamati» 215 km di vecchi cavi. E ci sono altri due maxi interventi in fase di realizzazione. Il primo fra la Valcamonica e la Valtellina, dove saranno demolite 160 km di linee obsolete e sostituite con 110 km di cavi interrati. Un’opera che segue quella portata a termine nel 2005 tra San Fiorano e Robbia, fra Italia e Svizzera. Il secondo intervento nell’area di Milano, che da sola supera il 30% dei consumi regionali, con una razionalizzazione di 50 km di linee in vista di Expo 2015. L’investimento totale è di un miliardo di euro nei prossimi cinque anni; così Terna, la società che distribuisce l’elettricità, si prepara a varare una rivoluzione tutta made in Lombardia. Sarà una svolta all’insegna dell’ecosostenibilità e non solo: aumenterà la sicurezza e l’efficienza nella trasmissione, cancellerà il rischio di blackout, abbatterà la dispersione dell’energia e, di conseguenza, punterà all’obiettivo di alleggerire anche la bolletta. Ma a guadagnarci sarà pure per il paesaggio: niente più tralicci che ingombrano il panorama, niente più cavi che solcano il cielo.

LOMBARDIA – La Lombardia è in deficit di produzione elettrica. Nel 2011 a fronte di una produzione, in prevalenza da centrali idroelettriche, di 55 miliardi di kWh, pari al consumo delle abitazioni di tutta l’Italia, il fabbisogno è stato i 70 miliardi di kWh. Un divario di 15 miliardi di kWh, che viene colmato con le importazioni sia dalla vicina Svizzera, sia dalla Francia. Ma, con la nuove «autostrade» dell’energia, sarà possibile allacciare le linee lombarde anche con quelle di altri Paesi europei e puntare a una maggior convenienza. La distribuzione dell’elettricità in Lombardia si snoda su 9.195 chilometri di cavi, una distanza pari a quella che separa Milano da Bangkok, ma nel prossimo quinquennio si procederà a un’ulteriore razionalizzazione.

RISPARMIO – Gli interventi previsti da Terna non soltanto ammoderneranno e potenzieranno la rete elettrica, ma apporteranno una serie di benefici economici e ambientali. A cominciare dal fatto che in totale permetteranno un risparmio di oltre 200 milioni di euro all’anno per la riduzione della dispersione causata da impianti obsoleti, un taglio di 550 mila tonnellate in dodici mesi di anidride carbonica, perché pur restando identico il fabbisogno, si potrà produrre una minore quantità di energia, grazie alle diminuzione delle dispersioni.

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