Aspire: il college che salva i talenti perduti.

LONDRA Gerry Gonnella e’ appena maggiorenne. solo un ragazzo, ma sembra gia’ un veterano, per quel che la vita gli ha riservato. Era una promessa del calcio, in forza alle giovanili del Millwall, la squadra del cuore. Quando fini’ male, si trasferi’ poco lontano, al Charlton. Una caviglia rotta, il primo duro colpo. Torno’ in […]

LONDRA
Gerry Gonnella e’ appena maggiorenne. solo un ragazzo, ma sembra gia’ un veterano, per quel che la vita gli ha riservato. Era una promessa del calcio, in forza alle giovanili del Millwall, la squadra del cuore. Quando fini’ male, si trasferi’ poco lontano, al Charlton. Una caviglia rotta, il primo duro colpo. Torno’ in campo, con tanto di contratto. Ma quando la caviglia maledetta fece ancora crac, quelli del Charlton gli diedero il benservito. Troppi infortuni, non valeva la pena puntare su di lui. Cosa possa passare per la mente di chi sogna una vita di calcio e si vede crollare il mondo addosso lui lo sa bene: Ero mentalmente scarico, non mi riusciva nulla. Come sa bene quale sia la strada per risalire la china. Affidarsi a chi s’e’ dato come missione, ricostruire il morale di chi ce l’ha sotto i tacchi e ridare speranza a chi pare averla persa: Ora sono forte come non mai, soprattutto nella testa.

Per capire come abbia fatto basta un viaggio londinese, lasciandosi alle spalle le luci, i teatri, la vita del West End per inoltrarsi verso Sud, superare la Greenwich del meridiano piu’ famoso, arrivare in zona Nottingham, prima di guardare in faccia la sagoma simil-vittoriana dell’Eltham College. qui il luogo in cui rimettere insieme pezzi e rinvigorire ambizioni. Se qualcuno ti ripudia, qui c’e’ chi ti accoglie a braccia aperte. In questo angolo del college, su questi due campi di calcio, ora spelacchiati dai rigori dell’inverno e induriti dalla morsa del gelo. Due campi, spogliatoi disadorni: nulla a che vedere con chi dell’allevare giovani calciatori ha fatto un mestiere, con le academy dei grandi club. Altra cosa, questa: un posto piu’ unico che raro. l’Aspire, acronimo di Academic and Sporting Prowess Inspired Routes to Excellence, come a indicare la strada che conduce in alto. Anche se una volta hai fallito. Chi c’e’ passato sa come si fa. Gavin Rose, ad esempio. Un gigante di colore, col fisico da granatiere. E pure il fondatore di Aspire, un progetto che porta avanti da anni, insieme a Robert Mapp, sguardo torvo e cervello fino, e Junior Kadi, i cui lineamenti tradiscono origini orientali.

Gavin viene da Peckham, mica da Belgravia: una sorta di bronx metropolitano, teatro di battaglia tra gang giovanili, che annovera tra i suoi figli ragazzini sfortunati (la piccola Damilola Taylor, la cui tragica fine anni fa fece il giro del mondo) e nomi celebri (Rio Ferdinand, difensore del Manchester United). Ha giocato da centrocampista, nel Wimbledon, nel Charlton, nel Qpr, prima di finire piu’ in basso. Ce l’ha fatta, ma fino a un certo punto. Ora la sua esperienza e’ a disposizione degli altri. Di chi vuol provarci e di chi e’ costretto a riprovarci, perche’ gia’ bocciato una volta: Chi e’ stato parte integrante di un club professionistico, pur se solo a livello giovanile, senza poi arrivare a firmare un contratto, spesso preferisce abbandonare, preso dalla delusione. anche normale che sia cosi’. Noi siamo qui per dare loro non una spalla su cui piangere ma il nostro aiuto, che pero’ solo con il loro impegno servira’ a fargli ritrovare la strada giusta. la nostra peculiarita’, la caratteristica che ci differenzia da strutture simili. Se poi non dovessero trovarla, li si prepara a un domani sicuro: La maggior parte dei ragazzi che abbiamo con noi mai e poi mai alla loro eta’ avrebbero pensato di frequentare seriamente corsi scolastici. Da noi e’ obbligatorio farlo: se non va bene col calcio, ci sara’ un’alternativa.

Lo schema e’ preciso, non ammette deroghe: 26 ragazzi tra i 12 e i 18 anni accolti ogni anno, tre giorni di allenamento alla settimana, anche in orari improbabili, per coniugare calcio e scuola, da frequentare nel vicino college di Haberdashers, la cui storia parla di banchi occupati in passato da Joe Strummer, leader dei Clash, e da Shawn Wright-Phillips, ex folletto del Chelsea. Si lavora per un futuro da calciatori, si studia per un diploma finito. E ci si ritrova come in famiglia, anche chi e’ come se non ne avesse mai avuta una: I ragazzi spesso hanno alle spalle un’infanzia difficile, fatte di vita di strada e famiglie disintegrate. Strade differenti, poi, li portano fin qui: C’e’ chi viene segnalato da ex calciatori, chi da scopritori di talenti, chi da alcuni club londinesi con cui abbiamo un rapporto preferenziale, quelli piu’ vicini dal punto di vista strettamente geografico come Millwall o Charlton. E poi gli altri, quelli da ricostruire, soprattutto nel morale: Se un ragazzo arriva ai 16 anni d’eta’ e dopo un’esperienza in un club non e’ riuscito ad ottenere un contratto giovanile qui da noi e’ il benvenuto. Se agli studi si mantengono da loro, con il pagamento di una retta annuale di 150 sterline, l’academy ha bisogno di fondi per tenersi in vita (100 mila sterline l’anno). Svaniti quelli del Southwark Council (in pratica, la circoscrizione della zona), c’e’ chi s’e’ fatto avanti per dare una mano: Rio Ferdinand e’ un amico, siamo cresciuti nello stesso quartiere. Lui e’ uno dei finanziatori, insieme al fratello Anton (difensore del West Ham, ndr). Ma quando un paio di anni fa ci vennero a mancare i fondi in molti si offrirono di aiutarci con una splendida serata organizzata, grazie al Chelsea, a Stamford Bridge, serata cui parteciparono, oltre ai calciatori, anche rugbisti come Nick Easter, pugili come David Haye e Amir Khan, oltre a tanti Vip. Un grande gesto d’attenzione e di sostegno nei confronti del nostro progetto. Che va avanti da 7 anni. Come altri, ma con qualcosa in piu’: Aspire e’ diversa. Ha carattere piu’ locale, il che aiuta a sentirsi in famiglia. E poi forse il posto ideale per tirarsi su dopo essere caduti. Tanti giovani di belle speranze, tante squadre in cui giocare, dal Fisher Athletic (che gioca in Conference South) che accoglie i piu’ grandi, fino alle altre, per ogni eta’. E per i migliori si schiudono porte importanti: Ogni anno una media di 3 ragazzi ci lasciano per andare in societa’ professionistiche, una buona media se confrontata a quella di strutture simili. C’e’ chi e’ arrivato alle giovanili di Chelsea e Tottenham. E chi, come Simeon Jackson, gioca nel Gillingham, oppure, come George Elokobi, milita nel Wolverhampton. Gerry Gonnella, insieme a CJ Campbell (bocciato dal Crystal Palace), spera di calcarne le orme. Perche’ Aspire e’ l’ideale per chi dopo essere caduto voglia rialzarsi per tornare in alto.

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