ASL RMC, CHIUDONO GLI OSPEDALI. MA FIOCCANO LE CONSULENZE

di Fabio Carosi Si tira la cinghia. Pur di risparmiare si chiude anche un ospedale storico come il Cto della Garbatella ma le consulenze non si toccano. Anzi. Succede alla Asl RmC, un gigante della sanità romana che “cura” i cittadini dei Municipi Roma VI, IX, XI e XII dove il vizio di ricorrere alle […]

di Fabio Carosi

Si tira la cinghia. Pur di risparmiare si chiude anche un ospedale storico come il Cto della Garbatella ma le consulenze non si toccano. Anzi. Succede alla Asl RmC, un gigante della sanità romana che “cura” i cittadini dei Municipi Roma VI, IX, XI e XII dove il vizio di ricorrere alle professionalità esterne non passa di moda. E questo mentre il Cto esala l’ultimo respiro e la struttura accreditata del Santa Lucia agonizza.Affaritaliani.it è entrato in possesso delle delibere con le quali il direttore generale, il professor Paolo Palombo ha attivato una serie di consulenze. Spicca tra queste quella del ragioniere Alan Melandri, già consulente dal 2006, per il quale lo scorso 2 novembre 2010, con deliberazione 949, è stato confermato l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa dal primo gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2012. Secondo la delibera, non potendo la Asl assumere, sarebbe obbligata a ricorrere alla saggezza del ragioniere nell’Area Giuridico Amministrativa per garantire stipendi e altro, al costo annuale di 165 mila euro l’anno. Stupisce anche che l’allegato 2 alla delibera, quello della tabella retributiva, porti la firma dello stesso Melandri Responsabile del Trattamento economico. Insomma, la carenza di esperti è tale che il collaboratore firma gli atti nei quali si definisce il suo stesso stipendio.Anche i sistemi informativi della Asl necessitano di un supporto. Nasce così il dottor Marco Quarta, già collaboratore “coordinato e continuativo” dal 2006 e prorogato di anno in anno, sempre lo scorso 2 novembre (delibera 947) ha beneficiato di un’ulteriore proroga per 12 mesi. A leggere la relazione allegata alla delibera, il dottor Quarta è colui che, in particolare, ha permesso alla Asl l’abbandono della telefonia tradizionale per passare al più efficiente e moderno sistema di comunicazione digitale Voip. Rispetto al ragioniere, l’informatico dovrà accontentarsi di 39 mila euro l’anno lordi e qualche spicciolo.Dulcis in fundo, un pensionato al quale il direttore generale ha chiesto di rimanere al lavoro. Già trattenuto extra pensione dal 2008 al 2010, come previsto d’altronde dalla legge, l’ex collaboratore amministrativo professionale, Luigi Guastamacchia, esperto di acquisizione di beni e servizi (cioè il cuore degli acquisti della Asl come ricerche di mercato, materiale diagnostico, attrezzature sanitarie, materiali per emodialisi e altro), in virtù di un’esperienza che la stessa delibera riconosce “fondamentale”, si è guadagnato un’ulteriore proroga negli uffici della Asl dal giorno 1 gennaio del 2010 sino al prossimo 28 febbraio al costo di 10 mila e 875 euro. Insomma, giusto il tempo necessario al passaggio delle consegne di un pensionato che già da due anni tecnicamente avrebbe lasciato il lavoro. Anche questa per la ASL è stata chiaramente un’emergenza affrontata con decisione.Non basta. Il 30 dicembre scorso, prima dei festeggiamenti per Capodanno, il nuovo direttore generale della Asl , stavolta nominato dalla Polverini, si accorge che una serie di opere e cantieri curati da un vecchio ed esperto dirigente della sanità romana, il professo Piergiorgio Tupini, non sono state concluse, e decide di prolungare di altri 6 mesi, dal primo gennaio al 30 giugno di quest’anno, la collaborazione con Tupini, fortunatamente alle identiche condizioni del contratto attivo dal marzo del 2010 per un importo lordo di 22 mila e 700 euro. Anche in questo caso l’allegato alla delibera che indica l’impegno di spesa porta la firma di un consulente: il ragionier Alan Melandri.Concludiamo con una curiosità. Chi non ricorda lo scandalo del 2009 per spese afferenti a malati fantasma negli ospedali San Giovanni e Cto nel periodo 2003-2007 che portò all’arresto del direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata, Franco Cerretti, 70 anni; l’ex dipendente della società di ristorazione Innovia di Pomezia, Fabrizio Bucolo; il dirigente di Laziodisu e già responsabile degli acquisti di beni e servizi dell’Istituto sperimentale zooprofilattico di Lazio e Toscana, Antonello Deiana; il presidente della Teamservice, Emilio Innocenti e il responsabile dell’Ufficio tecnico del Cto della Garbatella e della Asl RMC, Francesco Pacilio? Bene, dopo qualche anno e presumibilmente a giudizio finito, Pacilio è tornato al suo posto. Con un’ordine di servizio firmato in data 15 febbraio, il direttore amministrativo Carmen Floris ha rimesso le cose a posto. Francesco Pacilio, arrestato nel 2009 quando era a capo dell’Ufficio Tecnico, torna temporaneamente all’Ufficio Tecnico. Lungi dal mettere in dubbio le capacità professionali della persona, ma qualche dubbio di opportunità sull’azione gattopardiana, può anche venire. Ma così funziona la ASL.
 
 
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