Arriva l’horror ecologico

Le nostre acque sono avvelenate e urge fare qualcosa, presto. Questo il senso del messaggio di “The Bay” film girato stile documentario, tipo The Blair Witch Project. Su metronews abbiamo trovato l’intervista al regista, di cui vi riportiamo alcune parti. Alcuni mostriciattoli di piccole dimensioni saltano fuori dalla baia di Chesapeake, dalle parti di Washington D.C., e […]

Le nostre acque sono avvelenate e urge fare qualcosa, presto. Questo il senso del messaggio di “The Bay” film girato stile documentario, tipo The Blair Witch Project. Su metronews abbiamo trovato l’intervista al regista, di cui vi riportiamo alcune parti.

Alcuni mostriciattoli di piccole dimensioni saltano fuori dalla baia di Chesapeake, dalle parti di Washington D.C., e uccidono persone innocenti, lasciandole peste, insanguinate e infette.

Il premio Oscar Barry Levinson ha girato questa pellicola, spingendoci a chiederci: un film che assomiglia un po’ un documentario, sembra una scelta strana per un regista che ha vinto un Oscar. Che cosa l’ha spinta a fare una cosa simile?
Sì, insomma, non avrei mai pensato di fare un film come questo. Gente del Maryland era venuta a chiedermi di girare un documentario sulla Baia di Chesapeake, perché  è per il 40 per cento priva di vita. Ho fatto qualche ricerca e scoperto che la PBS aveva prodotto un documentario bellissimo, ma che alla fine non c’erano state vere reazioni, nessuno era stato spinto a fare qualcosa per il più grande estuario degli Stati Uniti, ucciso per il 40 per cento da una zuppa di liquami tossici. Così mi è venuto in mente che se avessi preso i fatti e li avessi inseriti in una trama di fantasia, creando anche dei personaggi, magari quei fatti sarebbero diventati più spaventosi.

Quali sono gli elementi del film che derivano dai fatti?
Prendiamo per esempio l’acqua potabile. Sappiamo che i sistemi di filtrazione negli Stati Uniti sono essenzialmente valutati in categoria D. Sono nella fascia inferiore dello standard, ma ancora dentro. E noi sappiamo che l’acqua che beviamo è di qualità D. Eppure continuiamo a dire che va abbastanza bene.
Che ci racconta sui mostri del film?
In realtà sono degli isopodi, ed esistono davvero. Attualmente non ci sono, nella Baia di Chesapeake, ma nell’Atlantico sì. Infatti la scena in cui l’oceanografo ne solleva uno davanti alla telecamera e dice “Questo è un pidocchio di mare”, non è un’immagine generata al computer. Stavamo girando nel South Carolina e c’era un pesce affetto da quel parassita. Disponevamo di un sacco di materiale basato sulla realtà, e penso che questo faccia aumentare lo spavento degli spettatori.
Ora si sta facendo qualcosa per migliorare le condizioni della Chesapeake Bay?
Dicono che stanno facendo qualcosa. Il danno potrebbe essere riparato mettendo in campo grandi forze. Adesso si stanno muovendo, quindi non posso dire che non stiano facendo un bel nulla. Però non stanno facendo quello che sarebbe necessario fare. Dovremmo agire in modalità “emergenza”. E intendo dire che sarebbe tutto fattibile. Puoi mettere a posto le cose. Si tratta solo di avere la volontà, o non averla.


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