Appello papale per i lavoratori.

Di fronte alla crisi economica, che rischia di travolgere l’Italia con disoccupazione e chiusure di aziende, il Papa ha esortato oggi le autorita’ politiche e civili, come anche gli imprenditori, ad un comune e forte impegno per tutelare, come “priorita’”, i lavoratori e le loro famiglie. All’Angelus domenicale, Benedetto XVI aveva sotto gli occhi una […]

Di fronte alla crisi economica, che rischia di travolgere l’Italia con disoccupazione e chiusure di aziende, il Papa ha esortato oggi le autorita’ politiche e civili, come anche gli imprenditori, ad un comune e forte impegno per tutelare, come “priorita’”, i lavoratori e le loro famiglie. All’Angelus domenicale, Benedetto XVI aveva sotto gli occhi una delegazione di operai e impiegati dello stabilimento Fiat di Pomigliano D’Arco: erano accompagnati dal loro parroco e rappresentavano 5500 cassintegrati, che da settembre percepiscono 750 euro al mese, ed altre 9 mila persone dell’indotto, prive di qualsiasi garanzia sociale. Sono “venuti a manifestare – ha spiegato il Papa al resto della piazza piena di fedeli – la loro preoccupazione per il futuro di quella fabbrica e delle migliaia di persone che, direttamente o indirettamente , dipendono da essa per il loro lavoro”. Nel suo richiamo, Benedetto XVI ha detto di pensare a Pomigliano D’Arco e alle tante situazioni “ugualmente difficili” di sofferenza economica. Ha citato il Sulcis -Iglesiente, in Sardegna, dove la Eurallumina rischia tagli alla produzione del 30% o Prato, in Toscana, dove negli ultimi 8 anni hanno dovuto chiudere i battenti quasi duemila imprese tessili, con la perdita di 9 mila posti di lavoro.
In questi ed altri luoghi d’Italia, la Chiesa cattolica e’ in prima fila a difesa dei posti di lavoro e in opere di solidarieta’ sociale. Ha fatto clamore , nei giorni scorsi, la presenza del vescovo di Nola, mons. Beniamino Depalma, al corteo degli operai di Pomigliano D’Arco.”Ascoltate il grido di questa gente – aveva detto – che non vuole oro e argento, ma solo lavoro e futuro”. “Mi associo ai vescovi e alle rispettive chiese locali – ha spiegato stamane il Papa- nell’esprimere vicinanza alle famiglie interessate dal problema”. “Desidero esprimere il mio incoraggiamento – ha continuato – alle autorita’ sia politiche che civili, come anche agli imprenditori, affinche’ con il concorso di tutti si possa far fronte a questo delicato momento”. “C’e’ bisogno infatti – ha sottolineato nel passaggio finale – di un comune e forte impegno, ricordando che la priorita’ va data ai lavoratori e alle loro famiglie”.
Immediate la reazioni positive degli operai e dei sindacati di Pomigliano D’Arco. Il parroco della cittadina, don Peppino Gambardella, ha pero’ confidato alla Radio Vaticana le sue preoccupazioni: “la nostra Caritas si sta affollando di nuovi poveri: chi chiede di pagare le bollette che non puo’ pagare, chi chiede viveri che non ha, chi chiede lavoro…sono situazioni di disperazione!”, ha aggiunto. Di cio’ il Papa e’ cosciente: sempre piu’ frequenti sono i suoi interventi sulla crisi economica e presto – ha annunciato lui stesso – arrivera’ una nuova enciclica sociale.

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