Antonio e Salvatore: portieri di comunità a Secondigliano

Puliscono strade e piazze. Prendono in consegna le chiavi dei residenti. Scambiano libri. Tutto grazie a un’associazione sul territorio

Antonio e Salvatore hanno molte cose in comune. La notte si ritirano un dormitorio nel Centro storico di Napoli. Hanno vite difficile e delicate. Sono due portieri di comunità del quartiere Secondigliano, una delle zone degradate di Napoli, a poca distanza dalle Vele di Scampia e con uno dei tassi di dispersione scolastica più alti d’Italia.

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ANTONIO E SALVATORE PORTIERI COMUNITÀ A SECONDIGLIANO

Ogni mattina Antonio Cicciarelli e Salvatore Pastore arrivano a piazza Garibaldi, da dove prendono l’autobus per raggiungere Secondigliano. E qui diventano portieri di comunità, con la base (la portineria) presso la sede dell’associazione Larsec, un gruppo di persone straordinarie che si spendono, ogni giorno,  per riqualificare il territorio, prendere iniziative per le comunità nel quartiere, svolgere un’intensa attività culturale a 360 gradi. All’interno di questi obiettivi è nato il progetto dei portieri di comunità. Cosa fanno in concreto Antonio e Salvatore? Quello che fanno tutti i portieri. Soltanto che la loro zona di riferimento non è un palazzo, ma un’intera area del quartiere. Qui spazzano strade e piazze, ma garantiscono anche alcuni servizi ai residenti. La possibilità di lasciare le chiavi di casa, o di affiggere annunci in bacheca, I portieri di quartiere a Secondigliano sono anche quelli che si occupano di distribuire libri a chiunque ne faccia richiesta con il metodo del bookcrossing.

Fonte immagine: Comune di Napoli

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