Ancora sprechi nella Sanità: quasi mezzo miliardo per i mobili

La sanità taglia il personale ma compra mobili. Ebbene si, avete letto bene, si tratta proprio di mobili. E non è tutto: si calcola che la spesa si attesti, ogni anno, sui 461 milioni di euro. Una cifra esorbitante che, tanto per intenderci, supera addirittura il taglio mostruoso apportato al Fondo nazionale per le politiche sociali […]

La sanità taglia il personale ma compra mobili. Ebbene si, avete letto bene, si tratta proprio di mobili. E non è tutto: si calcola che la spesa si attesti, ogni anno, sui 461 milioni di euro. Una cifra esorbitante che, tanto per intenderci, supera addirittura il taglio mostruoso apportato al Fondo nazionale per le politiche sociali ridimensionato a 70 milioni dai 518 del 2009.

È quanto ha dichiarato Enrico Bondi, commissario del premier Monti sulla spending review nella sanità e che leggiamo in un articolo firmato da Sergio Rizzo su Corriere Economia.

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“Dalle analisi che ho compiuto, puntualmente confermate sia da analisi statistiche esterne che da fatti interni, è venuto fuori, per esempio, che all’interno della stessa Regione un paio di occhiali può costare in un’Azienda sanitaria locale 100 euro e in un’altra 1.100. Posso portare l’esempio delle sedie, il cui prezzo è oscillato da 49 a 1.400 euro. Ora, per carità, nell’ultimo caso ho scoperto che si trattava di una sedia particolare destinata a un paraplegico. Ma a parte quella, a 1.100 euro si arriva e così non può essere. Questo Stato spende ogni anno, di norma, 461 milioni in mobili. Mi chiedo come sia possibile che nella crisi in cui ci troviamo si acquistino mobili e poi si riduca il personale. Questo per dire che la spesa deve essere, amministrata in maniera oculata”, spiega Bondi.

Una cifra assurda quindi, di poco inferiore rispetto alle dimensioni del deficit sanitario della Regione Lazio previsto per quest’anno in circa 600 milioni di euro.

“Se si vuole gestire in maniera rigorosa e da taccagno quale sono io, o per lo meno spero di continuare a essere, c’è un grosso risparmio da fare”, conclude Bondi.

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