Agrigento, a Scala dei Turchi il cemento resiste a tutto

Un miracolo della natura imprigionato da due brutture in cemento armato che resistono da oltre 15 anni. Accedendo da Punta Grande si incontra quello che doveva diventare un albergo, mentre dal lato di Capo Rossello ci sono i resti di due differenti corpi di fabbrica di una vecchia lottizzazione privata. I responsabili di un tale […]

Un miracolo della natura imprigionato da due brutture in cemento armato che resistono da oltre 15 anni. Accedendo da Punta Grande si incontra quello che doveva diventare un albergo, mentre dal lato di Capo Rossello ci sono i resti di due differenti corpi di fabbrica di una vecchia lottizzazione privata. I responsabili di un tale scempio negli anni novanta finirono anche in galera ma gli scheletri di cemento sono ancora li’. E la Scala dei Turchi resta prigioniera dell’opera dell’uomo che nessuno si decide a cancellare.

IL CEMENTO RESISTENTE A TUTTO – A piu’ riprese le associazioni ambientaliste si sono mobilitate ma il cemento resiste al tempo grazie alla mancanza di volonta’ politica. L’ultima ventata di
Foto inviata di lettori
entusiasmo risale a quattro anni fa, subito dopo la demolizione dell’ecomostro di Punta Perotti a Bari. Ora occorre buttar giu’ anche gli ecomostri della Scala dei Turchi gridava il responsabile antiabusivismo di Legambiente, l’agrigentino Giuseppe Arnone. Oggi anche lui sembra essersi stancato. Sono sempre convinto che debbano essere abbattuti ?afferma- ma certe battaglie non posso farle da solo. E cosi’ in quel tratto di costa in cui trovavano riparo le navi dei pirati continuano a svettare gli scheletri di cemento che tanto fanno inorridire i turisti. E dire che qui la natura e’ un vero incanto. Il bianco accecante della Scala dei Turchi e’ l’effetto di una tavolozza di gusci di microrganismi mentre i vari strati della falesia marcano intervalli geologici di migliaia di anni. Una sorta di viaggio nel tempo che toglie il fiato, tanto che nel 2007 il comune di Realmonte presento’ la richiesta perche’ la Scala venisse dichiarata patrimonio dell’Unesco. Indubbiamente lo merita, anche se prima sarebbe opportuno dichiararla patrimonio dei siciliani che dovrebbero essere i primi a tutelarla. Anche in omaggio a quel commissario Montalbano e al suo creatore Andrea Camilleri che hanno immaginato nella vicinissima Porto Empedocle la Vigata di tante nuotate nel mare cristallino.

L’IMPEGNO DEL NUOVO SINDACO – Da qualche mese a Realmonte c’e’ un nuovo sindaco, Pietro Puccio, che della questione Scala dei Turchi si dice pronto a farsi carico. Questo e’ uno dei primi problemi che sto affrontando ? assicura- purtroppo tutto nasce dal fatto che chi all’epoca realizzo’ quei manufatti lo fece sulla base di una regolare concessione edilizia e ancora oggi continua a rivendicare il diritto di edificare. Da parte mia cerchero’ di evitare che resti quello schifo. Per quanto riguarda la lottizzazione si deve decidere: o i privati vengono autorizzati a completare oppure gli scheletri vanno abbattuti. Piu’ complessa la situazione dell’albergo: c’e’ un contenzioso in atto e voglio prima capire a che punto siamo, quindi interverro’. Comunque la Scala dei Turchi e’ il fiore all’occhiello del mio comune e faro’ di tutto per preservarla e valorizzarla come merita.

KuBet
KUBet - Trò chơi đánh bài đỉnh cao trên hệ điều hành Android
Torna in alto