Non è vero che l’acqua, a proposito di consumi domestici, costa poco. Attorno a questa fake news, per anni, ha trovato spazio anche la cattiva abitudine di consumarla con estrema larghezza e con tanti sprechi. E invece, basta leggere una recente ricerca di Consumers’ Forum per scoprire che in Italia una famiglia di 3 persone spende ogni anno, in media, 384 euro per l’acqua, mentre il prezzo al consumatore è salito del 40 per cento negli ultimi dieci anni, ben oltre il livello di inflazione accumulato in questo periodo.
Allo stesso tempo, altro spreco, gli italiani sono tra i primi consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia (generalmente di plastica): dunque i consumi domestici, con i relativi sprechi, si concentrano in altri ambiti rispetto alla necessità di dissetarsi.
D’altra parte, a conferma di questo spreco, gli italiani hanno ridotto i consumi di acqua del rubinetto da bere: si è passati da una media di 241 litri al giorno per abitante del 2012, ai circa 215 litri del 2024, con una riduzione del 10,8 per cento. Contestualmente nello stesso periodo è aumentato in Italia il consumo di acqua minerale: dagli 11.370 milioni di litri del 2012, pari a circa 190 litri pro capite all’anno, ai 15.150 milioni di litri, 257 litri pro-capite del 2024, una crescita pari al +35,2%.Qui pesa un’altra fake news dura a morire: ovvero che l’acqua pubblica non è sicura.Semmai è vero il contrario, l’acqua del rubinetto è sicuramente la più controllata, con verifiche che sono praticamente quotidiane.
Per fare chiarezza sui reali costi dell’acqua del rubinetto (che dovrebbero, a maggior ragione, indurre i consumatori a non sprecarla), bisogna sapere che:
- Le cifre messe in giro dalla solita lobby Ambrosetti, con sondaggi a favore delle aziende produttrici di acqua, parlano di una tariffa di 2.03 euro a metro cubo. Non è una cifra esatta, ma molto distante dalla realtà: nel 2024, l’ultimo anno per il quale esistono statistiche certe, il costo medio è di 2,43 euro/m³. La differenza è di circa il 20 per cento!
- Le tariffe sono sensibilmente diverse da regione a regione, da città a città: come riferisce un’indagine di Altrconsumo, che risale all’aprile del 2025, la solita famiglia-tipo di tre persone può pagare per il servizio idrico da 163 euro (a Milano, la città meno cara) fino a 852 euro (a Frosinone, la più cara) all’anno. E pagare quasi 1.000 euro all’anno per l’acqua per uso domestico è una spesa che solo famiglie benestanti o ricche possono reggere senza sforzo.Qui trovate il costo dell’acqua potabile regione per regione, città per città.
- Alla tariffa per l’acqua si aggiungono poi diverse voci che possono rendere decisamente più pesante la bolletta idrica: canoni di fognatura, depurazione, quote fisse, etc.. ,
- Un’altra cosa certa, è che la tendenza è verso ulteriori aumenti, che vengono giustificati con la necessità, innegabile, di modernizzare la rete idrica in tutto il Paese, considerando le enormi perdite diffuse ovunque, specie nelle regioni meridionali. Peccato che la favola delle tariffe “troppo basse” sia servita anche a non fare gli investimenti che oggi costringono tante comunità a ritrovarsi a secco per diversi mesi dell’anno.
- A proposito di sprechi, che poi pesano sui costi dell’acqua per usi domestici, lo studio di Consumers’ Forum porta anche qualche esempio. Un rubinetto che gocciola fa perdere fino a 5 litri di acqua al giorno, mentre l’uso della vasca da bagno comporta un consumo fino a 160 litri di acqua contro i 40 litri della doccia. Operazioni quotidiane come il lavaggio dei denti possono produrre sprechi da 30 litri, 6 litri il lavaggio delle mani, 20 litri la rasatura. E gli sciacquoni senza doppio tasto fanno sprecare fino a 100 litri d’acqua al giorno.
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