Gli uccelli per le luci artificiali diventano insonni e perdono l’orientamento

Nelle aree urbane cantano, poiché non prendono sonno, 50 minuti in più che nelle campagne

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Le luci artificiali delle città producono una serie di danni a catena agli uccelli che vivono, o passano, nelle aree urbane. Uno dei più gravi è l’insonnia: uno studio pubblicato sulla rivista Science ha analizzato, anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, ben 60 milioni di vocalizzazioni, durante l’intera giornata, dall’alba alla notte fonda, degli uccelli in tutto il mondo. Il risultato finale è stato questo: gli uccelli che vivono nelle aree urbane cantano ogni giorno circa 50 minuti in più che nelle campagne, e il motivo è legato alla perdita di sonno, conseguenza, a sua volta, dell’inquinamento luminoso. Gli uccelli, come gli esseri umani, hanno un orologio biologico interno (ritmo circadiano) che regola i cicli di sonno-veglia, alimentazione e migrazione, spesso sincronizzati con la luce naturale. La luce artificiale manda in tilt questo orologio, facendo credere agli uccelli che sia ancora giorno, e questo li spinge a essere ancora attivi durante tutta la notte (da qui l’aumento del tempo dedicato a questa attività), riducendo in modo drastico il tempo del loro sonno. Con l’insonnia, l’inquinamento luminoso in città produce altri danni agli uccelli:

  • Gli uccelli migratori si orientano sfruttando la luce delle stelle e della luna. Le luci artificiali confondono questi segnali naturali, facendoli smarrire e intrappolandoli in aree non adatte alla loro vita naturale.
  • Le luci artificiali possono rendere gli uccelli più visibili ai predatori notturni, aumentando il loro stress.
  • I giovani uccelli nati in ambienti troppo illuminati possono crescere con ritmi alterati fin dalla nascita. e questo può influire sulla loro

Le specie di uccelli più sensibili all’inquinamento luminoso sono quelle con gli occhi più grandi come pettirossi e fringuelli.

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