Il Parlamento europeo ha battuto un colpo e ha iniziato bene la nuova legislatura. Con un voto a larghissima maggioranza (522 favorevoli, 127 contrari e 28 astenuti), infatti, ha deciso di bloccare le importazioni della frutta e della verdura dai paesi extra Ue che contengono i residui di alcuni pesticidi.
Il provvedimento è a difesa dei consumatori dei paesi dell’Unione, che in questo modo non possono essere ingannati da prodotti importanti, ma anche dei coltivatori europei, che devono fare i conti con leggi stringenti sull’uso dei pesticidi. In particolare, come hanno dimostrato molte indagini sul campo, frutta e verdura con pesticidi, fungicidi ed erbicidi arriva da paesi che ne sono grandi produttori, come Brasile, Cile, Sudafrica, Namibia e Perù.
Questo è l’elenco dei pesticidi contenuti nella frutta e nella verdura d’importazione che vengono così vietati:
- Ciproconazolo: fungicida utilizzato per la coltura di cereali, caffè, barbabietola da zucchero e alberi da frutto
- Spirodiclofen: acaricida impiegato nelle coltivazioni di frutta, sugli agrumi e sulla vite
- Benomil: fungicida utilizzato su mele e pere ma anche patate e frutta, tossico per i microrganismi e gli invertebrati
- Carbendazim: fungicida utilizzato per controllare malattie delle piante da frutto, cereali e ortaggi
- Tiofanato-metile: fungicida sistemico impiegato in diverse colture.
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