I “Muri della gentilezza” (Walls of Kindness, in persiano divar-e mehrabani) sono nati in Iran, dove le ingiustizie sociali e le discriminazioni (specie contro le donne) sono altissime. Si tratta di un vero e proprio movimento, partito dalla città di Mashhad, nel nord-est dell’Iran, e poi diffuso a macchia d’olio in tutto il Paese.
Funziona così: su un muro pubblico viene dipinta, con colori molto vivaci, una scritta che recita così: “Se hai bisogno, prendi; se non ne hai bisogno, lascia”. Sotto la scritta vengono appesi ganci o mensole dove le persone possono lasciare vestiti, scarpe, cibo, prodotti per la casa. E chi è in difficoltà, può prendere ciò di cui ha bisogno, restando anonimo e senza inutili sprechi di tempo per passaggi burocratici.
Dall’Iran all’Italia. Anche nel nostro Paese esistono diversi Muri della gentilezza.
Muro della gentilezza a Milano
Un muro della gentilezza è sbarcato anche a Milano, alle spalle del Cimitero Monumentale, con un ottimo riscontro da parte dei cittadini della zona che hanno provveduto a riempirlo di indumenti caldi, cappotti, scarpe, ma anche libri e beni di prima necessità per far fronte all’emergenza freddo. Tutti gli oggetti sono disponibili 24 ore su 24, in qualsiasi momento della giornata.
Il muro milanese di via Luigi Nono, approntato e gestito da una particolare struttura, Il Tempio del futuro perduto, che raggruppa varie associazioni di solidarietà e cooperazione all’interno di una ex fabbrica. Gli operatori dello spazio garantiscono a chi arriva spinto dal bisogno, che insieme a vestiti e libri è possibile prendere anche sorrisi e abbracci.

Muro della gentilezza a Trento
Il Muro della gentilezza di Piazza Fiera, a Trento, appare come un maxi-armadio, dove chiunque può lasciare i capi invernali che non usa più. Il progetto, portato avanti dall’ufficio comunale delle Politiche giovanili, unisce arte e solidarietà: il Muro è stato decorato con una pittura murale dell’artista Senka Semak che rappresenta un corridoio nello spazio nel quale fluttuano palloncini bianchi che trasportano i vari abiti. Simbologia più che azzeccata, poiché il palloncino, per le proprie caratteristiche di leggerezza e del farsi sospingere dalla corrente, si presta bene a rappresentare il concetto del donare senza ricevere.
Muro della gentilezza a Pistoia
Muro della gentilezza a Cerreto Sannita

Muro della gentilezza a Bari
Muro della gentilezza a Foggia
A Foggia, presso la parrocchia di San Paolo Apostolo (Piazza Giovanni XXIII), è attivo un muro con mensole e ganci per indumenti da lasciare e prendere.
Muro della gentilezza a Catania
A Catania, in Corso Sicilia, angolo Piazza della Repubblica, attivo un Muro della gentilezza dove si possono lasciare cappelli, guanti, sciarpe e cappotti. Purché siano tutti in buone condizioni.

(Photocredits immagine di copertina: I Press/Fonte immagini a corredo del testo: Twitter – Instagram- Facebook salvo dove indicato diversamente)
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