Pellaro: l’ambulatorio calabrese dove i medici fanno visite e non si fanno pagare

Un centro specialistico di eccellenza che si sostenta grazie alle donazioni dei cittadini. Ha i conti in ordine e cura, ogni anno, 30mila pazienti.

ambulatorio gratuito pellaro

Una sanità senza ticket e senza parcelle, che è davvero al servizio dei cittadini e delle cittadine e che restituisce a tutti il diritto alla salute: un miracolo, quasi, ma non ditelo ai medici, agli infermieri e agli assistenti che ogni giorno lavorano per renderlo possibile, in un quartiere di periferia di Reggio Calabria.  Perché le 12 persone che ci lavorano (9 medici, 3 amministrativi), i 20 volontari tra medici e infermieri, e le 30mila persone curate ogni anno in una regione agli ultimi posti per sprechi, inefficienza e malasanità non possono essere chiamati miracolo. Sono un esempio di come ripensare la sanità, la prova che, come afferma Lino Caserta, primario di Gastroenterologia del Policlinico di Reggio Calabria e presidente del poliambulatorio di medicina solidale, «Noi siamo la prova – racconta in un’intervista a L’Espresso – che la crisi può essere un’opportunità. Basta avere fantasia, visione e coraggio di rompere gli schemi».

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AMBULATORIO GRATUITO PELLARO

Schiacciati da definizioni che sentono estranee e poco calzanti, stretti nella morsa della difficoltà di reperire fondi e con le difficoltà quotidiane di mantenere un servizio di eccellenza, gli operatori e le operatrici dell’ambulatorio ACE di Pellaro, gestito dall’Associazione Calabrese di Epatologia, da dieci anni offrono sanità di eccellenza gratuita, a cui si accede solo con la prescrizione del medico di base. Non ci sono tariffe fisse, ognuno dà quanto vuole, quando vuole. Una libera donazione, ma anche nulla, se non ce lo si può permettere.

Il viaggio controcorrente dell’ambulatorio di medicina solidale inizia dieci anni fa, grazie a una donazione iniziale e la caparbietà di medici e infermieri, tutti volontari, che chiede e ottiene in comodato d’uso una vecchia struttura dell’Asl pensata come centro psichiatrico e mai neanche inaugurata, una delle tante cattedrali nel deserto di sprechi e inefficienze del Mezzogiorno. Da quel giorno, da tutta la regione i pazienti arrivano per le visite specialistiche: chi  un’ecografia, chi un elettrocardiogramma, chi un controllo diabetologico. Spesso non sono solo i meno abbienti a rivolgersi all’ambulatorio di Pellaro, ma anche cittadini e cittadine della classe media e impiegatizia che non riescono ad accedere alla sanità pubblica in tempi ragionevoli e trovano inaccessibile la sanità privata. Il modello pare funzioni: sostenuto dalle donazioni dei pazienti e dalle fondazioni, ogni anno l’ambulatorio chiude in attivo, pubblicando regolarmente, a cadenza annuale, il bilancio, nella massima trasparenza.

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CENTRO DI MEDICINA SOLIDALE REGGIO CALABRIA

I servizi offerti sono tanti: cardiologia, chirurgia, epatologia, urologia, diabetologia, endocrinologia, dermatologia, ortopedia, gastroenterologia, neurochirurgia infantile, psichiatria, reumatologia. Persino la psicoterapia è accessibile a prezzi calmierati: in sede, una piccola palazzina bianca con aiuole curate, ci sono anche due nutrizionisti e una psicologa,perché il Centro Ace nasce soprattutto per diventare il cuore di un percorso di costruzione del benessere che parte anche, e soprattutto, dalla prevenzione. Per questo, il poliambulatorio comprende un parco, una biblioteca, uno sportello di informazione socio-sanitaria e un centro di studio e ricerca, che pesa sul bilancio del centro ma che permette di sviluppare tanti progetti di prevenzione. Come specifica il dottor Caserta nella stessa intervista: . «Abbiamo deciso di fare qualcosa per affrontare il problema nell’immediatezza, ma anche di costruire un’azione di lungo periodo per evitare ad altri bambini il medesimo problema in futuro». E non si tratta di carità – tiene a precisare- è la cosa più sensata da fare perché prevenzione, educazione, diagnosi precoce, screening significano meno persone che avranno bisogno di andare in ospedale».

L’idea alla base del centro, e di ogni progetto di medicina solidale, è sempre la stessa: la salute non può, e non deve, essere un lusso per ricchi. Lo dice anche la Costituzione della Repubblica Italiana.

(Immagine in evidenza tratta da Famiglia Cristiana // Photocredits: Famiglia Cristiana)

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