La invasividad y los daños de la plástico li conosciamo tutti. Da dove vogliamo partire? Da quei 12 milioni di tonnellate di plastiche, e microplastiche, che inquinano ogni anno i nostri oceani? O da 1,5 milioni di animali che muoiono dopo avere ingerito plastica? O dalle statistiche che collegano nascite di bambini handicappati o con tumori collegati proprio alle tracce di plastica nel corpo delle madri?
Sappiamo anche che negli obiettivi dello Sviluppo sostenibile (Agenda Onu 2030) è prevista una forte riduzione della plastica e della sua produzione. Ma il cammino verso questo obiettivo è ancora lungo, e mentre scriviamo ci misuriamo con una produzione annua di plastica di 380 milioni di tonnellate. Il dato interessante di questa gigantesca produzione è il suo uso sul mercato: il 40 per cento finisce per essere trasformato in imballaggio.
Todo esto significa que nuestros pequeños gestos cotidianos, unas cuantas buenas prácticas, unos cuantos nuevos hábitos, pueden lograr mucho más que algún cliché estereotipado del político de turno que busca una licencia ecológica. Somos nosotros quienes podemos desperdiciar menos al reducir nuestro consumo de plástico. desechándolo adecuadamente, de acuerdo con las normas de recogida selectiva de residuos, permitiendo así su reciclaje y reutilización.
Tra tanti svantaggi, infatti, la plastica presenta un enorme vantaggio: è uno tra i materiali maggiormente riciclabili, e il suo riuso comprende intere categorie, dall’abbigliamento all’arredamento, solo per restare all’economia domestica. Inoltre teniamo presente che la plástico Se produce a partir del petróleo crudo, un recurso limitado, cuyo procesamiento implica la emisión de contaminantes nocivos. He aquí por qué. Es fundamental reciclar el plástico correctamente una volta terminato il suo uso, non solo per ridurre il numero di rifiuti ma anche per risparmiare materie prime non rinnovabili.
Crédito de la foto | Facebook Scuola Secondaria di I grado “Dante Alighieri” di Biadene
Índice de temas
Tappi di plastica
I Tapas de plástico possono essere riutilizzati per creare una originale collana fai da te, un bracciale per i bambini o una calamita con cui personalizzare il frigorifero. Ma possono anche essere utili per creare degli originali segnaposto, dei giochi per i più piccoli, dei veri e propri “dipinti” da sfoggiare in casa semplicemente incollandoli con criterio su una tela. E, infine, delle simpatiche decorazioni natalizie.
Crédito de la foto | Facebook Reciclaje creativo
Botellas de plastico
Le botellas de plástico vuote che non vi servono più possono diventare invece un curioso segnaposto, un ecologico cestino per i rifiuti da posizionare in giardino o in una comedero para pájaros También se pueden usar para crear un práctico zapatero, jarrones, molinillos de colores y flores, perfectos para decorar pequeños rincones de la casa. Incluso maracas para que jueguen los más pequeños. Incluso belenes.
Crédito de la foto | Facebook Parrocchia San Castrese – Marano di Napoli
Vasetti yogurt
Avete mai pensato che anche un rifiuto così semplice può avere un secondo uso e non solo in cucina? Ad esempio, i tarrinas de yogur Son perfectos como misurini per la farina o lo zucchero Son esenciales para hornear postres y, en el jardín, se pueden reutilizar como semilleros. Sirven para guardar las sobras en el refrigerador o el congelador, para témperas o como portabolígrafos. Incluso se pueden usar para hacer un belén en miniatura. Y reutiliza las botellas de yogur líquido para construir un "reciclador". corda per saltare fai da te.
Crédito de la foto | Facebook Reciclaje creativo de objetos de “Marina”
cubiertos de plástico
Le posate in plastica possono essere riutilizzate invece per dar vita a una cornice di uno specchio o di un porta foto. Oppure per ottenere delle etichette da inserire nell’orto per indicare il nome delle varie piante, dei segnaposto per la tavola e perfino una arreglo floral unica nel suo genere. Il tutto mettendo in moto fantasia e creatività.
Libro Bye Bye Plastica
In generale, si può vivere senza plastica? La rinuncia a questo materiale non è impossibile come racconta la giornalista Sophie Noucer, ecologista e madre di tre figli, in un libro davvero straordinario: Bye Bye Plastica (Ediciones Il Punto d'Incontro).
La scelta della Noucer è allo stesso tempo molto radicale, ma leggera, perfino ironica e autoironica. E investe tutta la sfera dei nostri consumi quotidiani: dal cibo ai cosmetici, dall’abbigliamento ai mobili passando per giocattoli e prodotti elettrici ed elettronici. D’altra parte non potrebbe essere diversamente, visto che, come abbiamo detto, il 40 per cento della plastica serve per gli imballaggi. Sono quelli da eliminare. O da sostituire con qualche idea semplice ed efficace, come suggerisce nel suo libro la Noucer.
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