Randagismo: i comuni che pagano se adotti un cane

Anche trecento euro all'anno a chi aiuta a svuotare i canili. Dove ogni cane costa all'amministrazione circa 1.200 euro all'anno

randagismo in italia

RANDAGISMO COMUNI CHE PAGANO SE ADOTTI UN CANE

Trecento euro all’anno, in contanti e per tre anni consecutivi, come rimborso spese: è quanto prevede il comune di Paestum, in provincia di Salerno, a favore di chi adotta un cane da un canile. A Ferla (provincia di Siracusa), invece, chi adotta un cane non paga la Tari e centinaia di richieste sono arrivati dalle regioni settentrionali. Il randagismo si combatte anche così: incentivando i cittadini ad adottare i cani che vivono nei canili comunali.

RANDAGISMO IN ITALIA

Quanti sono i cani randagi in Italia? Non abbiamo neanche un numero preciso su un fenomeno che intanto continua a crescere: il ministero della Salute non fornisce dati aggiornati ormai dal 2015, e molte amministrazioni locali si guardano bene dal fare dei censimenti. Una stima attendibile parla di 700-900mila cani randagi, in giro in tutte le regioni italiane, mentre i gatti sarebbero oltre 2 milioni. Numeri indicativi e approssimativi per difetto, utili solo per fotografare una tendenza che non sembra arrestarsi. Con un doppio spreco che sta facendo impazzire i sindaci italiani. Da un lato lo scempio per queste povere bestie abbandonate, che invece potrebbero essere adottate e messe in sicurezza, dall’altro le preoccupazioni sanitarie che riguardano tutta la popolazione e non solo gli amici degli animali. Un doppio spreco il cui cerino acceso è stato lasciato nelle mani dei sindaci, con un taglio incredibile, a livello nazionale, dei fondi per combattere il randagismo: dai 5 milioni di euro l’anno del 2007, siamo crollati ai 300mila euro del 2017. Nulla.

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INCENTIVI PER ADOZIONE RANDAGI

Per capire quanto si sta continuando nel tirare la corda di questo scempio, c’è da aggiungere anche un altro elemento: la presenza dei cani nei canili si sta abbassando, in quanto i sindaci tendono a svuotarli. Giustamente, dal loro punto di vista, considerando il fatto che un cane in un canile costa all’amministrazione pubblica circa 1.200 euro l’anno. E le casse comunali in Italia sono quasi sempre vuote. Quindi, tirando le somme: meno cani accuditi, e più cani randagi, con più rischi per la popolazione. Stretti in questa morsa, i sindaci se ne inventano una al giorno per contenere il fenomeno.

L’ultimo a scendere in campo è stato Francesco Imperadore, sindaco di San Potito Sannitico, un comune nella provincia di Caserta. Qui il sindaco ha raschiato il fondo del barile e ha deciso di mettere sul tavolo 300 euro per chiunque decidesse di adottare un cane randagio. Una bella scommessa, che finora non è stata raccolta con particolare entusiasmo, ma che invece va nella direzione giusta per incentivare le adozioni. Forse pesa il fatto che chi accetta il contributo deve poi farsi carico delle prime cure del cane, della sua sterilizzazione e di tutte le vaccinazioni necessarie. Deve accudirlo, insomma. «E la nostra amministrazione ha tutti gli strumenti per accertare se ciò avviene davvero, e se il cane vive in condizioni più che dignitose» spiega il sindaco Imperadore.

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ANIMALI RANDAGI IN ITALIA

Prima di lui, altri sindaci, sparsi in Italia, hanno cercato di correre ai ripari per non essere sommersi dall’onda lunga del randagismo, mettendo sul tavolo incentivi e contributi. Sconto sulla Tari per tutti coloro che scelgono di adottare un cane randagio: accade a Mascalucia in provincia di Catania e a Parete, in provincia di Caserta dove le amministrazioni comunali hanno deciso di premiare chi adotta un animale con uno sconto sulla bolletta rifiuti.

SCONTO TARI PER CHI ADOTTA UN CANE RANDAGIO

Mentre a Mascalucia il comune passa 200 euro a tutti i cittadini che adottano un cane ospitato in uno dei canili convenzionati, a Parete, l’amministrazione comunale prevede invece lo sgravio della Tari per 4 anni e fino a 400 euro per chi decide di adottare un amico a quattro zampe.

Provvedimenti importanti che permettono di offrire una casa a un cane abbandonato e allo stesso tempo riducono le spese che le amministrazioni devono sostenere per il mantenimento dei canili.

COMUNI ITALIANI IN CUI È PREVISTO IL PROVVEDIMENTO

E San Potito Imperadore, Mascalucia e Parete non sono gli unici comuni italiani ad aver promosso questa iniziativa: ci sono anche Diano S. Pietro in Liguria, Guspini in Sardegna, Colleferro nel Lazio e Roccaspide in Campania. Provvedimenti importanti che speriamo si diffondano in tante altre città italiane.

QUANTO VALGONO CANI E GATTI NELLE NOSTRE VITE:

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