
Circa 400 prodotti farmaceutici,
alcuni molto usati, contengono
parabeni. La tossicità e i possibili
effetti cancerogeni di questi
conservanti sono al centro di un intenso
dibattito scientifico e il 3 maggio l’assemblea
nazionale francese li ha vietati. La lista
dei prodotti che contengono parabeni,
compilata da Le Monde (bit.ly/moGn7j),
va dai dentifrici agli antitumorali.
Tra i prodotti più usati ci sono molti cosmetici
per neonati, creme come la Biaine,
numerosi sciroppi per la tosse (Clarix, Codotussyl,
Drill, Hexapneumine, Humex,
Pectosan, Rhinathiol), antiacidi gastrici
(Maalox, Gaviscon); antibiotici in sospensione
bevibile (Josacine, Zinnat); farmaci
per i disturbi del transito intestinale (Motilium)
o contro la nausea e il vomito (Primperan),
medicinali per i disturbi cardiovascolari
(Cozaar, Vastarel), contro il dolore
e la febbre (generici dell’ibuprofene e del
paracetamolo); i trattamenti per l’astenia
(Sargenor); e i vari farmaci equivalenti di
questi prodotti.
I parabeni sono presenti in migliaia di
prodotti cosmetici, alimentari e medicinali
per evitare lo sviluppo di funghi e microrganismi
che potrebbero essere nocivi per
la salute delle persone. Questi conservanti
hanno anche l’obiettivo di impedire il deterioramento
del medicinale e la riduzione
della sua efficacia, o addirittura la sua nocività.
Tuttavia, il 3 maggio i deputati francesi
hanno adottato a sorpresa, contro il parere
del governo, la proposta di legge di
Yann Lachaud, del Nuovo centro, che vieta
l’uso degli ftalati, dei parabeni e degli alchilfenoli,
tre categorie di sostanze che interferiscono
con il sistema endocrino.
Il testo deve ancora essere votato al senato,
ma nel settore la preoccupazione è
forte: se la legge passasse in via definitiva,
i produttori sarebbero obbligati a trovare
delle sostanze alternative.
L’agenzia francese per la sicurezza dei
farmaci (Afssap) in collaborazione con diversi
laboratori farmaceutici sta conducendo
uno studio tossicologico: “I 400
prodotti farmaceutici contenenti parabeni,
sotto forma di metile o propile, riguardano
circa 80 imprese”, spiega Vincent Gazin,
responsabile dell’unità di tossicologia clinica
dell’Afssap e coordinatore dello studio,
i cui risultati sono attesi per novembre.
Alterazione ormonale
L’Afssap si è occupata dei parabeni già nel
2004, in seguito alla pubblicazione di uno
studio britannico, condotto dall’équipe di
Philippa Darbre, che aveva trovato dei parabeni
intatti nei tumori al seno, in particolare
parabene di metile. “Questo dimostra
che almeno una parte dei parabeni nei cosmetici,
negli alimenti e nei farmaci può
essere assorbita e trattenuta nei tessuti del
corpo umano”, senza essere trasformata.
Però i ricercatori precisavano che fino a
quel momento non erano stati determinati
la fonte e il percorso seguito dai parabeni
trovati nei tessuti umani. In compenso,
ipotizzavano un effetto in grado di favorire
lo sviluppo di tumori attraverso l’azione
esercitata dai parabeni simile a quella degli
estrogeni, una funzione nota in dal 1998.
Lo studio di Philippa Darbre è stato oggetto
di diverse critiche, ma nel giugno del
2004 l’Afssap ha avviato una valutazione
sulla sicurezza dei parabeni chiedendo il
parere a un gruppo di esperti. Un anno dopo
il Bollettino di vigilanza dell’Afssap indicava
che i parabeni “sono poco tossici e
ben tollerati, anche se su alcune persone
possono provocare reazioni allergiche”.
Tuttavia, il gruppo di scienziati aggiungeva
che alcuni studi avevano “stabilito che
questi conservanti potrebbero essere
all’origine di una lieve alterazione del sistema
endocrino”. Precisavano, però, che i
dati a disposizione non permettevano di
“definire né di quantificare il rischio, in
particolare da un punto di vista cancerogeno,
associato all’alterazione endocrina”.
Inoltre, il rapporto sottolineava gli effetti
tossici sulla riproduzione dei giovani topi
riscontrati da un’équipe giapponese. “La
valutazione del 2004 aveva lasciato delle
zone d’ombra e lo studio giapponese presentava
dei difetti. Quindi abbiamo deciso
di rifare uno studio sui topi”, spiega Gazin.
Anche se i parabeni da soli non sono in
grado di alterare in modo significativo il
sistema ormonale, rimane il problema di
un effetto cumulativo con l’esposizione ad
altri interferenti endocrini.