Vedi i conti di Napoli e poi muori. La lunga lista di sprechi in comune e Regione

La macchina governativa campana è un pozzo senza fondo da sempre. Elenchiamo in ordine sparso: 120mila euro per il noleggio e l'acquisto di auto; 60mila euro per traslochi e facchinaggio e 110mila per le spese di carburante

Dunque, vediamo un po’. Se Berlusconi, ha provato, citiamo testualmente un profondo brivido alla schiena dopo aver messo, in questi giorni, il naso nelle spese delle Regioni non resta altro che richiamare in servizio Toto’ col suo celebre e io pago! per fare conversazione tra noi sugli sprechi-simbolo di una regione simbolo dello spreco come la Campania del principe Antonio De Curtis.

SPRECHI COMUNE DI NAPOLI

E visto che, nel caso specifico e’ imbarazzante persino decidere da dove cominciare, lasciamo che a cominciare sia una voce autorevole, quella del presidente del Consiglio regionale Paolo Romano che qualche giorno fa ha ammesso che sono troppi, davvero troppi quegli oltre due milioni che il Consiglio regionale spende per l’affitto fitto di tredici piani della Torre F8 al Centro direzionale.

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SPRECHI REGIONE CAMPANIA

La macchina governativa campana, d’altra parte, e’ un pozzo senza fondo da sempre. Elenchiamo in ordine sparso: 120mila euro per il noleggio e l’acquisto di auto; 60mila euro per traslochi e facchinaggio; 110mila per le spese di carburante; 30mila euro per la biblioteca; 500mila euro per informazioni giornalistiche; 120mila euro per l’acquisto di materiale di cancelleria; 15mila euro per la riparazione di mobili e arredi; 1 milione e 400mila euro per la gestione informatica dell’aula; 2 milioni e 300mila per i fitti; 180mila euro per la buvette.

Se volete sorridere, amaramente bene inteso, allora potete sfogliare altre note di pagamento. All’associazione degli ex consiglieri regionali (l’Arec) va un contributo di 40mila euro oltre a 10mila euro per le convenzioni autostradali. Per l’istituzione del Forum della gioventu’ sono stanziati 50mila euro; altrettanti per la Consulta regionale femminile e la Commissione Pari opportunita’.

Corre l’obbligo di comunicareche se in Lombardia c’e’ un dipendente regionale ogni 1.800 abitanti in eta’ lavorativa in Campania sono il quadruplo, ovvero uno ogni 472. Cosi’ il costo maggiore riguarda il personale: tra stipendi e assegni fissi la spesa e’ di 9 milioni e 400mila euro. Per le consulenze la spesa prevista e’ di 362mila euro. Per convegni e congressi si prevedono 20mila euro (40mila in meno del 2010). Poi, ci sono varie indennita’: 70mila euro al difensore civico; 43mila euro al Garante dell’infanzia; 43mila euro al Garante dei detenuti; 368mila euro per il Corecom.

SOLDI BUTTATI NAPOLI

Niente male, no? D’altra parte se la Campania di Bassolino e’ passata alla storia, ingloriosa, degli sprechi con quel corso di formazione per future veline che, nel 2001, costo’ l’orrenda cifra di un milione e 280mila euro, il vizio di sprecare da allora non l’ha mai abbandonata. Altri esempi illuminanti sono i 40mila euro sborsati dalla Regione per le nuove divise degli autisti della giunta. Peccato pero’ che tutte le taglie sono risultate sbagliate.

E che dire dei 20 carri gru comprati per consentire ai vigili urbani di rimuovere le auto in doppia o tripla fila? Dopo aver speso 2 milioni e mezzo di euro ci si e’ accorti che i carri erano troppo larghi per entrare nel deposito. In tema di mobilita’ prendete nota di quest’altra perla: l’Anm, Azienda napoletana mobilita’ ha buttato via 22 milionidi euro acquistando trenta filobus e tre avveniristici tram Sirio per scoprire, naturalmente solo e sempre dopo, che la rete elettrica locale non li puo’ reggere.

I numeri non quadrano dunque. Come i piagnistei davanti a Berlusconi, perche’ complessivamente per far funzionare il Consiglio regionale campano e’ prevista per il 2010 una spesa di 104 milioni e 154mila euro; per gli uffici regionali (presidenza, giunta, assessorati) la spesa e’ di oltre 632 milioni. In totale, i costi complessivi sfiorano i 740 milioni.

I sessanta consiglieri regionali costano oltre 27 milioni l’anno. Il bilancio prevede inoltre 20mila euro per le missioni, 120mila euro per convenzioni autostradali (10mila in piu’ rispetto al 2009); 14 milioni per gli assegni vitalizi. Le spese di rappresentanza ammontano a 120mila euro e per il funzionamento dei gruppi consiliari in bilancio ci sono 4 milioni 256mila euro: un milione e 55mila euro per gli uffici; un milione e 890mila per il fondo assistenza attivita’ istituzionali; 50mila euro per il rappresentante dell’opposizione; un milione e 260mila euro per la comunicazione.

AMMINISTRAZIONE NAPOLI E REGIONE CAMPANIA

Per i propri dipendenti il Consiglio regionale ha stanziato 37 milioni e 375mila euro mentre per i servizi e’ prevista una spesa complessiva di 13 milioni e 368mila euro. Per le utenze telefoniche fisse 530mila euro e per la telefonia mobile 130mila. Elettricita’, gas e acqua costano invece 500mila euro l’anno. Il servizio di pulizia costa 1 milione 150mila euro, mentre per i servizi di portierato e di vigilanza si spendono complessivamente 2 milioni 290mila euro.

Amaro e costosissimo il capitolo sanita’ campana che per il suo deficit finanziario rischia di non pagare gli stipendi ai dipendenti. In compenso l’Asl Napoli 2 Nord dispone la costituzione di una sedicente Commissione di Lavoro, che finira’ per costare ai contribuenti circa 200mila euro all’anno.

La denuncia e’ arrivata in questi giorni dall’assessore all’Urbanistica Marcello Taglialatela che ha tuonato: Non curanti dei bilanci in rosso, in pratica, manager e commissari straordinari delle Asl nominati da Bassolino per risanare i conti continuano a caratterizzare anche gli ultimi giorni della propria gestione con sprechi, clientele e inefficienze. Clamoroso il caso di un avvocato a libro paga della Asl Napoli 5 che in tre mesi ha ottenuto 1.610 incarichi di consulenza .

Peggio della sanita’ c’e’ la sanita’ incompiuta: fa ancora piu’ rabbia constatare che in Campania sono 126 gli ospedali approvati e finanziati ma rimasti ancora da realizzare. Primo fra tutti il Centro oncologico pediatrico di Avellino, cominciato nel 1992, costato fino ad oggi 6 milioni di euro e non ancora completato. Il resto, trattandosi di Napoli e dintorni e’ lasciato alla libera inventiva di un popolo che non mette limiti alla fantasia. Anche negli sprechi.

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