Quanto pesano le rinnovabili sulla bolletta

La colpa del caro bollette non è sempre delle energie rinnovabili. Questo almeno è quanto certifica l’Aper, l’associazione che riunisce i produttori di energia da fonti rinnovabili, nel dossier “Energie senza bugie” in cui si analizza l’impatto dell’energia pulita sull’economia italiana e si illustrano costi e benefici legati allo sviluppo di fotovoltaico, idroelettrico, eolico, bioenergie e geotermia. Come leggiamo su Greenstyle, dai dati della ricerca emerge che il costo […]

La colpa del caro bollette non è sempre delle energie rinnovabili. Questo almeno è quanto certifica l’Aper, l’associazione che riunisce i produttori di energia da fonti rinnovabili, nel dossier “Energie senza bugie” in cui si analizza l’impatto dell’energia pulita sull’economia italiana e si illustrano costi e benefici legati allo sviluppo di fotovoltaicoidroelettricoeolicobioenergie e geotermia.

Come leggiamo su Greenstyle, dai dati della ricerca emerge che il costo medio della bolletta elettrica è salito di circa il 55 per cento in 10 anni, attestandosi sui 524 euro all’anno. La colpa, secondo l’Aper, va ricercata soprattutto nell’aumento vertiginoso del prezzo dei combustibili fossili: nello stesso periodo, infatti, il costo del petrolio è salito del 300 per cento, mentre quello del gas è lievitato addirittura del 400 per cento.

Sarebbe proprio il caro carburanti, per Aper, a determinare la stangata sulle tasche degli italiani, dal momento che nell’arco di un decennio la quota della bolletta ascrivibile alle fonti fossili è salita dal 31 per cento al 57 per cento del totale. Tutt’altro peso hanno invece gli incentivi alle rinnovabili che incidono sulla bolletta energetica solo per il 13 per cento.

Complessivamente, sostiene l’associazione, fotovoltaico, eolico, biomasse e le altre fonti “pulite” costano all’Italia 139 miliardi di euro per il periodo compreso tra il 2008 e il 2030 ma i benefici che garantiscono sono di gran lunga superiori.

Aper nel dettaglio li stima, per lo stesso arco temporale, in almeno 227 miliardi di euro, garantiti dalla riduzione dell’inquinamento, dalla minore dipendenza dalle importazioni estere di combustibili fossili e dalla creazione dinuova occupazione. A questo proposito, in particolare, dalla ricerca emerge che sarebbero almeno 130.000 i posti di lavoro che si avranno tra il 2011 e il 2020.

Come ha sottolineato il presidente di Aper, Agostino Re Rebaudengo: “Energie Senza Bugie vuole spiegare agli italiani che, contrariamente alla campagna mediatica in corso, sostenere le rinnovabili è un grande affare, perché evita l’importazione di petrolio, gas e carbone; evita l’immissione in atmosfera di sostanze inquinanti, dannose per la nostra salute, contribuisce a contenere il riscaldamento del nostro pianeta e di conseguenza i cataclismi che ne derivano”.

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