Lotta agli sprechi alimentari, seguite il vademecum

L’Adoc, al fine di favorire la riduzione degli sprechi alimentari e la promozione di una corretta alimentazione, pubblica una lista di dieci consigli

Il problema degli sprechi alimentari è un’urgenza della quale ci occupiamo spesso. Ogni famiglia ogni anno butta nel cassonetto circa 480 euro e ogni mese, invece, ne spende in media 570. Il 36% dei prodotti che si buttano sono quelli freschi, come latte, uova e carne, tra i prodotti più sprecati troviamo il pane (18%) frutta e verdura (16%) e prodotti in busta.
Il motivo principale per cui si spreca è l’eccesso di acquisto di prodotti generici e in offerta speciale. La percentuale di sprechi è in calo – 5 anni fa veniva gettato nel cassonetto il 13% circa della spesa (oggi è il 7%) – ma resta alta. A fare la differenza, secondo l’Adoc – le nuove abitudini d’acquisto delle famiglie, sempre più orientate nel coniugare risparmio, tradizione e qualità.

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L’Adoc ha registrato un incremento dell’acquisto di prodotti a Km Zero pari al 17%, sia per un discorso legato alla territorialità e alla qualità che per ragioni di sostenibilità ambientale. Di pari passo sono cresciuti gli acquisti di prodotti equo-solidali (in crescita del 12%) e Made in Italy (+32%), ossia tutti i prodotti DOP e IGP. Allo stesso tempo, l’Associazione ha rilevato un fenomeno rilevante, ovvero la crescita nel corso degli anni dei GAS (Gruppi d’Acquisto Solidale): negli ultimi anni sono aumentate del 20% le famiglie che, almeno una volta, hanno partecipato a tali gruppi d’acquisto, destinando in media il 5,6% della spesa alimentare.

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Segni di un’Italia che cambia, di consumatori e famiglie che “investono” maggiormente sulla qualità dei prodotti, che cercano nuove e più vantaggiose forme di risparmio privilegiando aspetti quali la sostenibilità del prodotto o dell’azienda produttrice.
Ma le abitudini degli italiani non sono cambiate soltanto a tavola.

L’Adoc, al fine di favorire la riduzione degli sprechi e la promozione di una corretta alimentazione, pubblica un utile vademecum di consigli, che riportiamo qui di seguito.

  1. Comprare solo l’essenziale, preferendo la qualità alla quantità, meglio una tavola meno imbandita ma più saporita.
  2. Se hai avanzi nel frigo, cerca di riutilizzarli nella preparazione di altri piatti.
  3. Utilizza al meglio il congelatore, se ne possiedi uno: surgela i tuoi avanzi di cibo, potranno essere utilizzati come porzioni monoposto.
  4. Prova ad acquistare meno e più spesso ciò di cui hai bisogno.
  5. Gli avanzi, se in buone condizioni, possono essere donati alle Associazioni di assistenza per i più bisognosi.
  6. Al momento dell’acquisto evitare le offerte promozionali illusorie come i 3×2, in questo modo si acquista e si spende più del necessario.
  7. Riporre le verdure nella parte bassa del frigo per evitare che ammuffiscano. Per la frutta il metodo migliore di conservazione è a temperatura ambiente. Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo.
  8. Il pesce si può conservare in frigorifero, se fresco, per un paio di giorni al massimo, oppure può essere anche congelato. Deve essere sistemato in posizione intermedia nel frigo, opportunamente avvolto in pellicola trasparente o in contenitori chiusi. I molluschi devono essere riposti in un piano intermedio, in contenitori che ne garantiscano l’isolamento dagli altri cibi per evitare eventuali scambi di batteri
  9. Ridurre o moderare le porzioni da servire.
  10. Mangiare lentamente permette una migliore digestione e rende possibile gustare più portate.
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