La stanza del figlio in affitto per pagare le bollette di casa

Stanza del figlio affittasi. A causa della crisi economica e dell’aumento delle tasse, non appena il figlio decide di lasciare casa e trasferirsi altrove per studio o lavoro, la famiglia, per arrotondare il bilancio, ne approfitta per condividere una parte della propria abitazione con persone estranee al nucleo familiare. Un trend in continua crescita che vede triplicate le […]

Stanza del figlio affittasi. A causa della crisi economica e dell’aumento delle tasse, non appena il figlio decide di lasciare casa e trasferirsi altrove per studio o lavoro, la famiglia, per arrotondare il bilancio, ne approfitta per condividere una parte della propria abitazione con persone estranee al nucleo familiare.

Un trend in continua crescita che vede triplicate le famiglie che, in cerca di guadagni extra, decidono di trasformare la propria casa in una sorta di albergo. Mentre in passato si sceglieva di affittare soprattutto case vuote ora questo non basta più.

Si calcola infatti che le camere condivise ricoprono oggi il 25 per cento del mercato mentre nel 2010 “le stanze con famiglia” erano solo il 7 per cento di quelle affittate. È quanto emerge da una ricerca incrociata svolta sugli oltre 800mila annunci che quotidianamente appaiono sul sito Immobiliare.it e su altre pagine web come Easystanza o Affitto.it.

L’offerta di camere in Italia è in aumento soprattutto nelle grandi città dove nel corso del 2012 si è verificato un aumento del 14 per cento rispetto all’11 per cento del 2011.

Sono sempre di più quindi i padroni di casa disposti a condividere i propri spazi con perfetti sconosciuti, mettendo da parte la propria privacy pur di integrare il bilancio. Le stanze di casa propria non vengono però affittate solo come alloggio ma anche per uso ufficio. Sempre più spesso si leggono annunci per appartamenti dove dietro ogni porta è possibile trovare un professionista diverso, dagli architetti agli ingegneri agli avvocati.

“Vengono offerti arredati ad altri imprenditori o freelance puntando anche a sinergie di spazi (sale riunioni o aree break), tecniche (wireless, stampanti o server) o di personale (receptionist, pulizie). Il fine è avere una riduzione dei costi operativi. In termini assoluti parliamo di numeri ancora ridotti ma la crescita è esponenziale e nel 2012 ha raggiunto il 245 per cento”, così Andrea Polo di Immobiliare.it spiega la situazione attuale delle due grandi metropoli italiane, Milano e Roma, dove a dicembre erano in offerta ben 780 stanze per uso ufficio con prezzi dai 220 ai 440 euro. A Torino, Bologna e Genova 560 per meno di 400 e altre 1370 nel resto del Paese.

Cresce quindi l’offerta di stanze ma non solo. Gli appartamenti troppo cari hanno fatto aumentare notevolmente anche la richiesta di camere in affitto. Come testimoniano i dati raccolti da Easystanza.it, nel mese di ottobre erano circa 17mila le persone alla ricerca di una stanza, diventate poi ben 19mila a novembre. Per una camera si arriva a spendere una cifra che parte dai 170 euro di Palermo fino ad arrivare ai 500 di Roma e Milano.

Ma anche qui qualcosa è cambiato: non sono più gli studenti la maggioranza degli affittuari ma i lavoratori. Nel 2010 erano uno su tre, ora per colpa di impieghi precari e salari striminziti raggiungono una quota pari al 58 per cento.

Torna in alto