Università nel bosco: dove si studia seduti sui tronchi

Una scuola a 900 metri di altezza sui sentieri del Monte Brianza, diffusa in tutta la provincia di Lecco. Qui si impara a sistemare torrenti e passi, a cucinare in modo naturale e si recuperano gli antichi mestieri

università del bosco

Un’università nel bosco, dove le aule sono radure e i banchi tronchi. Non è un fiabesco programma per bambini, né un sogno naturistico, ma una realtà didattica sempre più importante. Un’università diffusa e senza libri di testo, che si trova nei sentieri del Monte di Brianza,  tra i comuni di Valgreghentino, Airuno e Colle Brianza, ma si estende a tutta la provincia di Lecco.

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UNIVERSITÀ NEL BOSCO

Inaugurata nel settembre dello scorso anno, la Libera Università del Bosco, questa particolare università aperta tutto l’anno è un progetto ideato e gestito dalla Cooperativa Sociale Liberi Sogni Onlus. L’offerta didattica è variegata: percorsi esperienziali, laboratori manuali, programmi di tipo artistico, ma soprattutto itinerari di riscoperta del bosco progettati insieme ad una ventina di docenti ed esperti. Per imparare di nuovo gli antichi mestieri e recuperare un rapporto più autentico uomo e natura. Destinatari dell’iniziativa sono bambini e bambine, insegnanti, educatori ed educatrici, adulti fuori dai percorsi di studio tradizionale, richiedenti asilo e migranti. Tutti, però, accomunati dalla volontà di riscoprire i saperi antichi con gli occhi dell’uomo moderno e recuperare tradizioni e coscienza ecologica.

PER APPROFONDIREJadav Molai Payeng, l’uomo della foresta. In India ha piantato, da solo, 550 ettari di bosco

LIBERA UNIVERSITÀ DEL BOSCO

Proprio come un’università in città, il corso principale è un corso della durata di nove mesi, Natura Maestra di Vita, concepito come un insieme di lezioni teorico-pratiche in natura,  escursioni quotidiane e, al suo interno, vari corsi di sistemazione dei sentieri e recupero dello stato di abbandono di radure e torrenti. Ma chiunque si iscriva alla LUB può prendere parte a tutta una serie di laboratori come quello di cucina naturale o eco-printing, passeggiate guidate alla scoperta della flora e della fauna, sessioni di studio e progettazione di interventi artistici e di land-art e veri e propri seminari sul benessere naturale, sulla fitoterapia e sull’erboristeria. Soprattutto, per la Cooperativa Liberi Sogni che ha messo in piedi questa particolare forma di didattica, è importante creare occasioni in cui le persone si incontrano e fanno insieme qualcosa di concreto per curare il bosco, sviluppando percorsi di crescita personale consapevolezza ecologica. Fondamentale, poi, è l’aspetto di accoglienza, integrazione e inclusività delle lezioni e delle attività all’aria aperta della Libera Università del Bosco: chiunque partecipi deve sentirsi parte di una comunità, creata sulla condivisione di un comune amore per la natura e le foreste.

Per questo gli organizzatori progettano accuratamente anche spazi e momenti in cui si interagisca con le comunità locali, in uno scambio reciproco di saperi ed esperienze che coinvolga più generazioni. In un’intervista al magazine Wise Society, infatti, gli ideatori del progetto hanno dichiarato le loro ispirazioni e le loro ambizioni: «Siamo stati suggestionati dalle idee alla base dell’università popolare, e soprattutto da una visione intergenerazionale di percorsi formativi di questo genere, dopo aver realizzato, attraverso l’esperienza sul campo che abbiamo fatto in questi anni, che le persone che possono vivere esperienze di natura insieme ne traggono tutte beneficio a più livelli».

(Immagine in evidenza tratta dalla pagina Facebook della Libera Università del Bosco)

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