Bologna è la città italiana con il maggior numero di jardines urbanos: se ne contano 2.790, distribuiti in 21 aree della città che riguardano ben 6 quartieri, e gestiti in prevalenza da persone anziane e famiglie. Sono orti che restituiscono a un uso utile e condiviso fazzoletti di suolo urbano che altrimenti finirebbero abbandonati nel degrado.
E sono orti che rappresentano da un lato un’occasione di occupazione e di lavoro e dall’altro una forma di prevenzione contro le possibili speculazioni edilizie. Messi insieme, come in un puzzle, cambiano la fisionomia di una città.

En particular, a Bologna è attivo il più grande orto urbano d’Italia, con una superficie coltivata di 47 ettari di terreno comunale, pari a 52 volte piazza Maggiore, nella zona di Borgo Panigale. Qui lavora a pieno ritmo la cooperativa Arvaia («pisello» in dialetto emiliano), dove i soci sono passati da 7 persone a 300 in pochi anni. Le coltivazioni di Arvaia forniscono frutta e verdura (50 varietà coltivate, di ortofrutta e cereali, oltre ad alcune erbe selvatiche), in gran parte biologiche, a 150 famiglie, e occupano decine di giovani. Sono insomma un pezzo della nuova economia urbana di Bologna.
El proyecto es candidato al Premio Non Sprecare 2025, en la sección "Instituciones". Para enviar sus proyectos, siga las instrucciones. quiénes.
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Foto copertina via pagina Facebook Arvaia
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