Cuándo se pueden seguir utilizando los medicamentos caducados

Un estudio estadounidense arroja luz sobre los medicamentos estables que pueden exceder su fecha de caducidad. Los antibióticos, los medicamentos líquidos y los medicamentos para niños nunca salvan vidas.

Qué saber sobre los medicamentos caducados

In generale non esiste un medico o un farmacista, forniti di professionalità e di etica,  che vi possa suggerire di utilizzare farmaci scaduti. Ma poiché nelle case degli italiani i medicinali vengono sprecati anche per il fatto che il  40 per cento delle confezioni hanno superato la data di scadenza,è importanti dare una risposta ad alcune domande. È davvero pericoloso utilizzare i farmaci scaduti? Esistono eccezioni? E quali?

La scadenza di un farmaco

La data di scadenza di un farmaco è da considerare come tassativa. Però ci sono diversi studi  scientifici, specie di fonte americana e del Dipartimento della Difesa, che dimostrano come alcuni farmaci solidi restano stabili anche anni dopo la data di scadenza, purché siano conservati in condizioni perfette e controllate.

Lo studio più importante in materia è stato pubblicato nel 2006 sul Revista de Ciencias Farmacéuticas ed è  intitolato Stability profiles of drug products extended beyond labeled expiration dates. Condotto nell’ambito del programma Shelf‑Life Extension Program (SLEP), promovido por Administración de Alimentos y Medicamentos (FDA) per il United States Department of Defense (DOD) ha analizzato 122 differenti farmaci, per un totale di 3 005 lotti.  Risultato principale: l’88 per cento dei lotti testati è risultato ancora «estendibile» almeno 1 anno oltre la scadenza originale, con una estensione media pari a circa 66 mesi (cioè 5-6 anni). Lo studio  conclude che molti medicinali- se conservati in modo ottimale (contenitore originale e condizioni controllate)  «possono superare la data di scadenza assegnata».

I medicinali che possono superare la data di scadenza assegnata

Seguendo il filo dello studio americano, confermato da altre, successive ricerche, i medicinali che possono superare la data di scadenza assegnata appartengono comunque a un gruppo di farmaci ben circoscritto e definito. Sono i più stabili in assoluto perché l’acqua è minima e il principio attivo è meno soggetto a degradazione.Per esempio:

  • Analgesici come ibuprofeno, naprossene, paracetamolo (in compresse)
  • Antistaminici come  loratadina e cetirizina
  • Medicamentos para la tiroides come la levotiroxina (meno stabile di altri ma comunque più stabile dei liquidi)
  • Antiacidi in compresse
  • Multivitaminici in compresse (anche se  le vitamine perdono potenza col tempo)
  • Alcuni farmaci in capsule rigide (gelatina)
Il consiglio comunque, volendo usare uno di questi medicinali scaduto, è di consultare sempre e comunque il medico.

Mai utilizzare i farmaci salvavita scaduti

Una volta circoscritto il perimetro dei farmaci che si possono utilizzare, eventualmente, anche dopo la scadenza, è importante, per non sprecare la propria salute, chiarire bene quali sono i medicinali che in nessun caso e per nessun motivo possono essere utilizzati dopo la scadenza, a partire dai farmaci salvavita.

Si definiscono salvavidas tutti i farmaci che l’AIFA (l’agenzia italiana per il controllo del farmaco, un’eccellenza del nostro paese) definisce come medicinali indispensabili per la sopravvivenza stessa del paziente, come ad esempio i farmaci antitumorali, gli anticoagulanti o l’insulina per i diabetici. Sono farmaci caratterizzati in genere da una somministrazione quotidiana e duratura, ma anche emergenziale come nel caso degli antidoti a veleni vari o sostanze tossiche. Proprio per questo motivo la loro efficacia deve essere assolutamente massima: se assunti dopo la data di scadenza potrebbero essere meno utili e dunque comportare un reale pericolo per la vita di chi lo assume. In questi casi bisogna attenersi scrupolosamente alla data indicata sulla confezione.

Mai utilizzare gli antibiotici scaduti

L’AIFA, sulla lunghezza d’onda di tante ricerche scientifiche, ha messo  in guardia riguardo i pericoli della degradazione del principio attivo o degli eccipienti degli antibiotici. Anche dosi bassissime potrebbero sviluppare reazioni allergiche o la sindrome di Fanconi, una rarissima malattia che porta con sé danni renali seri.  Gli antibiotici scaduti non vanno mai utilizzati per tre motivi principali: efficacia ridotta (non eliminano l’infezione che così può peggiorare), rischi specifici di degradazione chimica (alcuni antibiotici scaduti diventano tossici), y con problemi di sicurezza clinica (il rischio microbiologico è molto alto).

Mai utilizzare farmaci liquidi scaduti

 
También el formulazione del medicinale è importante nella scelta se consumarli o meno da scaduti. Se è stato dimostrato da recenti studi in merito alla stabilità dei farmaci che la formulazione in compresse resta stabile del 100% fino a 24 mesi dopo la scadenza, non è così per i medicinali in forma liquida, come gli iniettabili, i colliri, gli sciroppi, i quali non andrebbero mai utilizzati scaduti perché potrebbero essersi alterati. Osservate bene se il liquido sembra torbido o presenta sedimenti: è sintomo del fatto che c’è un’alterazione del medicinale. Tuttavia, non sempre eventuali cambiamenti nel farmaco sono osservabili a occhio nudo, quindi la regola è gettare i farmaci liquidi dopo la data di scadenza.

Mai utilizzare medicinali per bambini scaduti

Stessa accortezza e prudenza degli antibiotici va riservata ai farmaci per neonati e bambini. Il discorso è sempre lo stesso: fermo restando la tossicità nulla, potrebbero svilupparsi eventuali reazioni allergiche dovute alla degradazione di componenti del farmaco. Avendo un

Come si conserva un medicinale

Gli studi sulla stabilità e la tossicità dei farmaci hanno come condizione necessaria la conservazione dei medicinali in condizioni ottimali. Non si garantisce, infatti, la piena efficacia o la non degradazione dei farmaci conservati in modo errato.

Dimentichiamoci dei cassetti del cuarto de baño, o dello sportello in cucina: sono le due stanze della casa più umide e calde, non proprio l’ideale per la conservazione senza rischi dei farmaci.
Per essere consumati anche a lungo dopo l’apertura e la data di scadenza, infatti, essi andrebbero tenuti in luoghi freschi e asciutti, con temperature stabili non inferiori a 10 gradi e non superiori a 24-25 gradi, pertanto occorre tenerli in stanze della casa diverse da quelle in cui abitualmente li teniamo.

Molto meglio il soggiorno o la dormitorio, in posti che non siano facilmente raggiungibili dai bambini.  Il deterioramento dei medicinali può, infatti, essere velocizzato da agenti come umidità, luce diretta, fonti di calore e alte temperature.
Attenzione ai vaccini o ai farmaci iniettabili, che spesso prevedono la conservazione in frigo ad una temperatura tra i 2 e gli 8 gradi. Per qualsiasi dubbio atteniamoci sempre al bugiardino o alle indicazioni sulla confezione.

Quando conta anche la data di inizio uso del medicinale

Nel caso di colliri, sciroppi e flaconi multidose non conta soltanto la data di scadenza, ma le case farmaceutiche indicano anche un termine di utilizzo dopo l’apertura ( di solito si tratta di 28 giorni), indipendentemente dalla scadenza stampata sulla scatola o sulla confezione.
Per quanto riguarda creme e pomate, una volta aperto il tubo o il barattolo, può subentrare la contaminazione microbica o una forte degradazione:per questi medicinali, sulle confezioni è indicato un tempo massimo di utilizzo dopo l’apertura (tra i 6 e i 12 mesi). Anche usare questi farmaci oltre il termine di utilizzo previsto dopo l’apertura, significa sprecarli, semplicemente perché non produrranno gli effetti sperati.

 

Lea también:

 

¿Quieres ver una selección de nuestras novedades?