MATTEO TRICARICO –
Dici il suo nome e subito pensi alla bicicletta, dos ruedas libere sulla strada che girano il mondo e lui – originario di Manfredonia, classe 1969 – in sella per incontrare, parlare, confrontarsi con altri su temi delicati come le condizioni dei bambini nei Paesi che visita. Sempre, rigorosamente, in bicicletta. La prima parte di quel suo giro del mondo “per informare l’opinione pubblica sulle condizioni dell’infanzia disabile” l’aveva conclusa nel 2011, pedalando per il progetto Travel For Aid: 30.000 km in solitaria, dal Vietnam all’Italia. La seconda parte di un viaggio insieme ambizioso e affascinante è cominciata dopo quattro mesi di pausa, all’inizio del 2012, ed è ancora in corso. Un “cicloviaggio”, stavolta, di 70.000 km. Attraverso l’Asia, l’Europa e le due Americhe, con il ritorno previsto in Italia il prossimo autunno.
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SOLIDARIETA’ IN BICICLETTA –
La finalità umanitaria del viaggio rimane la stessa: sensibilizzare e informare l’opinione pubblica sulle condizioni dell’infanzia disabile, andando ad incontrare i bambini in istituti per diversabili nei paesi attraversati. E sono davvero tante le nazioni che Matteo Tricarico ha visitato e vissuto nel profondo in tutti questi anni in cui ha viaggiato da solo ma la solitudine, in verità, l’ha conosciuta poco. Il progetto ha avuto inizio da Ho Chi Minh City in Vietnam il 9 ottobre 2009 proseguendo per Cambogia, Laos, Thailandia, Myanmar, India, Bangladesh, Nepal, Taiwan, Emirati Arabi Uniti, Iran, Armenia, Georgia, Turchia, Grecia e Italia raggiunta il 9 ottobre 2011. La seconda fase dell’impresa è cominciata a Febrero 2012, comenzando desde Bangkok, raggiunta in volo, ed è proseguita verso est in Cambogia, Vietnam, Cina, Taiwan, Corea, Alaska (USA), Canada, Stati Uniti, Messico, Cuba, Santo Domingo, Colombia, Venezuela, Ecuador, Perù, Bolivia, Cile, Argentina, Spagna, Portogallo, Francia e Italia. L’arrivo in Italia è previsto per ottobre 2015.
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Il progetto si propone di utilizzare l’impresa sportiva per attirare l’attenzione dei media e del pubblico sulle condizioni dei bambini diversabili nei paesi attraversati. All’obbiettivo umanitario partecipano varie organizzazioni umanitarie che gestiscono scuole e istituti di riabilitazione visitate lungo il cammino. Matteo presta anche servicio voluntario impegnandosi direttamente in las escuelas, orfanatos e campagne di informazione.
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