Angelo d'Arrigo, el hombre que vivió del vuelo con las aves. Las rastreó durante sus migraciones, las estudió y las cuidó (video)

Un’esperienza straordinaria, unica al mondo. Interrotta purtroppo da un incidente, durante un volo su un biposto, costato la vita al «papà degli uccelli». Ma tutta la sua esperienza è conservata in un libro. Imperdibile

VOLARE CON GLI UCCELLI

ANGELO D’ARRIGO PAPÀ DEGLI UCCELLI

Una vita per gli aves. Una vita spesa bene, non sprecata, volando e rincorrendo i misteri della natura, con una straordinaria passione e altrettanta tecnica. Angelo d’Arrigo, catanese,  era innanzitutto un grande sportivo, un maestro e un campione di volo libero, deltaplano, parapendio. Un Icaro contemporaneo.

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VOLARE CON GLI UCCELLI

Il suo sogno, dopo essere stato due volte campione del mondo di deltaplano e dopo avere lasciato l’attività agonistica, è stato quello di volare come gli uccelli, inseguirli , curarli e perfino insegnare loro come si vola. Diceva d’Arrgigo: «Io sono come un genitore, per i volatili, li inseguo come un padre affettuoso, e una volta che riesco a raggiungerli vivo a stretto contatto con loro, interpretando così il mio desiderio di stare sempre a contatto con l’aria in modo naturale».

L’esperienza di d’Arrigo lo ha portato in giro per il mondo, a studiare l’etologia dei rapaci, inseguendoli durante le loro migrazioni e riportandoli, volando insieme, nei loro habitat.  Un’avventura incredibile, unica nel suo genere. Dall’Australia alle Ande, dal deserto del Sahara al mare Mediterraneo fino alla Siberia: ovunque d’Arrigo è riuscito a inseguire dal vivo gli uccelli, a convivere con loro, a partecipare attivamente alla loro crescita. Come un buon padre di famiglia, appunto. Falchi, aquile, condor, gabbiani, falesie: non c’è stato uccello migratorio che non sia entrato nell’orizzonte di d’Arrigo che, tra l’altro, immaginava di riuscire a volare con una macchina molto simile a quella impostata a suo tempo da Leonardo da Vinci.

CURARE GLI UCCELLI

CURARE GLI UCCELLI

Il destino è stato crudele nei confronti di un personaggio così denso. Angelo d’Arrigo purtroppo, nel 2006 è morto a Comiso, durante una manifestazione in suo onore. Un destino doppiamente beffardo, in quanto d’Arrigo è precipitato volando, ma nel modo che immaginava più sicuro al mondo, ovvero su un biposto con un generale dell’Aeronautica. Ma la sua attività, la sua lunga vita con gli uccelli, è rimasta scolpita in un libro, pubblicato postumo, che suggeriamo di leggere e di regalare, intitolato ‘Il mondo di sopra‘ (edizioni Fandango). L’idea di fondo della vita di d’Arrigo, l’uomo è istintivamente portato al volo ed è molto più simile agli uccelli di quanto immaginiamo, è oggetto di studi, di conferenze e di seminari in tutto il mondo. Difficile dimenticare il papà dei volatili.

Las fotos están tomadas del sitio web de Fondazione Angelo D’Arrigo.

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