Importanza dei vaccini: vogliamo finire come il Madagascar dove 200 persone al mese muoiono per il morbillo? In Italia sono otto l’anno, vite sprecate (foto)

L’Organizzazione mondiale della Sanità è molto chiara a proposito di vaccini: la copertura per i bambini deve essere pari almeno al 95 per cento. Tutti i numeri che contano davvero. Sì ai vaccini, dunque, ma no a qualsiasi spreco o speculazione sui farmaci immunizzanti

cosa sapere sui vaccini

IMPORTANZA DEI VACCINI

In Madagascar non c’è una guerra civile, non ci sono animali che uccidono ma siamo nel paradiso dei dolcissimi lemuri, e il paese africano, nonostante mille problemi, è una meta turistica molto amata e frequentata dai vacanzieri di tutto il mondo, italiani compresi. Invece in Madagascar si muore sprecando tante vite umane, parliamo di circa 200 vittime al mese, in gran parte bambini e anziani, per una sola e assurda causa: il morbillo. La povertà, e anche una certa indifferenza di noi occidentali nei confronti dell’Africa, ha fatto in modo che le famiglie di questo meraviglioso paese, potendo contare solo su 1,5 euro al giorno, a persona, non riescono a pagarsi il vaccino per il morbillo. Che costa 13 euro a dose. Da qui la strage silenziosa.

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MORTE PER MORBILLO

La morte per il morbillo, nel noto mondo globalizzato anche a colpi di ingiustizie, è un vero scandalo universale, un delitto impunito che grida vendetta alle nostre coscienze: siamo a oltre 100mila decessi l’anno nel mondo, concentrati (75 per cento dei nuovi contagi) in paesi poveri, come appunto il Madagascar e il Sudan, o impoveriti da regimi autoritari e corrotti, come lo Yemen e il Venezuela. Purtroppo anche in Europa, la nostra casa comune, esistono paesi dove ancora si registra un’ampia e mortale diffusione del morbillo, come l’Ucraina e la Serbia. E c’è un caso Italia.

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CASI DI MORBILLO IN ITALIA

Vediamolo meglio, da vicino, il caso Italia: stiamo parlando di un paese dove per mille motivi, tutti noti, le persone colpite dal morbillo dovrebbero essere pari a zero. Zero assoluto. E invece, secondo i dati ufficiali dell’Istituto superiore della sanità, soltanto nel 2018 ci sono stati 2.526 casi di morbillo. Con ben otto morti. E quasi l’80 dei casi si sono verificati nelle solite regioni del Sud, con in testa la Sicilia, dove, e non è una coincidenza fatale, solo 8 bambini su 10 fanno la profilassi contro il morbillo, una malattia che tra l’altro ha due enormi inconvenienti collaterali. Il primo: è molto contagiosa. Il secondo: se non muori, puoi comunque restare menomato, sul piano neurologico, per tutta la vita. Encefaliti e infezioni cerebrali, purtroppo, sono all’ordine del giorno come conseguenze micidiali del morbillo. Ancora salute e vite sprecate.

C’è da aggiungere, per completare questo quadro che davvero grida vendetta, l’impressionante escalation delle vittime di una malattia che grazie al vaccino è stata debellata in quasi tutto il mondo (secondo l’Onu, tra il 2000 e il 2017 il vaccino contro il morbillo ha evitato la morte di 21,1 milioni di persone). Con una sola notizia davvero bella, da festeggiare: una crescita impressionante, ma in regressione.

MORBILLO IN ITALIA

Tenete presente che nel 2015 i casi di morbillo in Italia sono stati appena 256, per diventare 861 nel 2016, e schizzare a 5.401 nel 2017, quasi il doppio di quelli registrati nel 2018. Siamo arrivati alla follia, in questo percorso demenziale, di 5 bambini su 100 che non hanno fatto i vaccini previsti dalla legge in vigore. C’è stata una campagna di disinformazione sui vaccini, lanciando allarmi inattendibili sul piano scientifico e creando un “effetto panico” nelle famiglie più superficiali (altre responsabili del caos). Poi c’è la colpa dei medici, spesso superficiali e poco responsabili: dottori negazionisti, che mettono a rischio la salute dei loro assistiti. Infine, una cosa va detta alle industrie farmaceutiche: non hanno fatto alcuno sforzo significativo per abbassare le tariffe di questi medicinali.

VACCINI CONTRO L’INFLUENZA

Le autorità sanitarie mondiali, a partire dall’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità) sono chiare in proposito: la soglia minima della copertura dei vaccini per i bambini è del 95 per cento, e a parte i vaccini obbligatori, ci sono anche quelli molto raccomandati, come il vaccino contro l’influenza. Nel caso di uomini e donne over 65, di persone malate croniche o immunodepresse, donne incinte.

BENEFICI DEI VACCINI

Soltanto chi ha la tendenza a negare la realtà può sostenere, in modo generico, che i vaccini siano inutili. Nel nostro Paese quattro tremende malattie, molto diffuse fino a pochi anni fa, sono scomparse grazie ai vaccini: vaiolo, poliomielite, tetano e difterite. Sradicate ma non eliminate per sempre. Ed è per questo che esistono, devono esistere, dei vaccini obbligatori. Tanto che, se cliccate su questo link ed esaminate i dati ufficiali del ministero della Salute, potete notare che per nostra fortuna le coperture con i vaccini  in età scolare, scese all’85,74 per cento, adesso sono risalite al 90,09 per cento.

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VACCINI E AUTISMO

La più feroce polemica sui rischi dei vaccini ha riguardato il rapporto tra il prodotto trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) e alcuni casi di autismo. È scesa in campo la magistratura (alcune procure in tutta Italia) e tra gli elementi a sostegno delle denunce di alcuni genitori è stato portato lo studio di un gastroenterologo inglese, Andrew Wakefield. Peccato che le sue tesi siano poi state smentite da 25 ricerche internazionali. Al momento non esiste alcuna prova scientifica che colleghi il rischio dell’autismo a qualsiasi vaccino e l’Organizzazione mondiale della Sanità esclude in modo perentorio questa ipotesi.

COSA SAPERE SUI VACCINI

I numeri dicono che il mercato mondiale dei vaccini vale oltre 40 miliardi di dollari, oltre 30 miliardi di euro, con l’antinfluenzale che fa la parte del leone: 10 miliardi di dollari, fatturati in gran parte da un ristretto gruppo di aziende multinazionali in concorrenza con i soliti cinesi che offrono un prodotto scontato del 30 per cento. Il mercato è in crescita, forte crescita, e si prevede che sfonderà la quota dei 100 miliardi dollari entro il 2025. Ma siamo ancora a una quota marginale rispetto al mercato generale dei farmaci, e in Italia comunque la spesa per vaccini vale appena l’1,4 per cento del conto pagato dal Servizio sanitario nazionale. Piuttosto, anche in questo caso, il vero rischio è lo spreco. Come nel caso di uno scandalo ministeriale che risale al 2010, quando il ministero della Salute pensò bene di fare una super scorta di vaccini anti-influenza, immaginando una sorta di pandemia. Il risultato fu che 30 milioni di dosi finirono nella spazzatura, con una spesa di 330 milioni di euro gettati al vento.

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