USostenibili

A New York ad esempio le nuove pratiche costruttive e un ricorso sempre più consistente alle energie alternative hanno permesso di ottimizzare le risorse e ridurre in maniera sensibile le emissioni inquinanti. Inoltre una recente normativa introdotta dal sindaco Micheal Bloomberg permetterà di migliorare ulteriormente la situazione. Le indicazioni che regolano il consumo di gasolio […]

A New York ad esempio le nuove pratiche costruttive e un ricorso sempre più consistente alle energie alternative hanno permesso di ottimizzare le risorse e ridurre in maniera sensibile le emissioni inquinanti. Inoltre una recente normativa introdotta dal sindaco Micheal Bloomberg permetterà di migliorare ulteriormente la situazione. Le indicazioni che regolano il consumo di gasolio per il riscaldamento, prevedono un primo passaggio dal gasolio numero sei al numero quattro entro il 2015 e dal numero quattro al numero due entro il 2030.

Attualmente infatti, l’inquinamento derivato da questi edifici supera quello prodotto dai camion e le automobili che circolano nel centro cittadino. Diane Nardone, abitante del Greenwich Village, lo sa bene e proprio per questa ragione da tre anni sta cercando, anche grazie all’aiuto degli inquilini, di trasformare il suo palazzo in un paradiso ecologico, in linea con le nuove tendenze architettoniche.

Ancora più emblematico il caso della California. San Francisco, infatti, si colloca al primissimo posto tra le città più ecosostenibili battendo persino Vancouver, più volte premiata come luogo al mondo dove si vive meglio. Tra gli indici che concorrono a questo risultato sono le emissioni di anidride carbonica, i consumi energetici, l’eco-compatibilità degli edifici, i trasporti, la gestione e il trattamento delle acque reflue, la gestione dei rifiuti e la qualità dell’aria. A San Francisco, inoltre, i venditori sono obbligati a indicare per ogni telefonino la quantità di radiazioni emesse.
L’incentivazione all’utilizzo di auto elettriche trova poi a San Diego la sua massima espressione. Proprio in questa città nasce infatti il primo car sharing del Nord America. Il servizio, analogo al bike sharing, permette ad ognuno di  prenotare una vettura, pagare in base all’utilizzo che ne fa e lasciarla nel parcheggio più vicino all’indirizzo di destinazione. Il motore di queste vetture elettriche è molto silenzioso, ha un autonomia di 135 km ed alimentato a batterie agli ioni di litio, che possono essere ricaricate in uno dei numerosi appositi spazi dislocati nella città.

Se l’Illinois e il Michigan con rispettivamente St. Louis e Detroit hanno ancora molto lavoro da fare, il quadro che emerge da questa ricerca dimostra che negli States la strada verso il cambiamento è già stata tracciata.

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