Pinksie the Whale, un’asta benefica per i bambini e una mostra al Museo della Scienza di Milano

Dal 5 al 9 febbraio esposti i lavori degli alunni milanesi realizzate insieme ai designer: l'iniziativa si propone di coinvolgere bambini, artisti e istituzioni museali per riportare la creatività nelle scuole

Un’asta benefica e una mostra nei prestigiosi spazi del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. È la nuova iniziativa di Pinksie the Whale, società fondata a Londra nel 2012 da un gruppo di donne che si propone di coinvolgere bambini, artisti e istituzioni museali per riportare la creatività nelle scuole come esperienza educativa, di celebrare il valore delle differenze e di stimolare la sensibilità del bambino nell’aiuto del prossimo. In  questa occasione Pinksie aiuta i bambini dell’Associazione CAF Onlus Milano, l’associazione che da trentacinque anni si dedica all’accoglienza e alla cura di minori vittime di maltrattamento e abuso.

Le opere dei bambini delle scuole milanesi, create durante i laboratori che Pinksie ha organizzato con la collaborazione di importanti artisti italiani e internazionali, unitamente ad alcune loro opere personali, verranno battute all’asta da Filippo Lotti, Amministratore Delegato di Sotheby’s Italia. L’appuntamento è per il 4 febbraio a partire dalle ore 18.00 all’interno dello Spazio Olona del Museo. La mostra sarà aperta al pubblico da mercoledì 5 a domenica 9 febbraio con orario continuato dalle 10.00 alle 19.00. Ingresso gratuito da via Olona, 6 oppure incluso nel biglietto del Museo con ingresso da via San Vittore 21.

All’asta anche un lotto speciale: una preziosa T-shirt limited edition realizzata a mano da T-SHIRT T-SHOPS, brand d’eccellenza e qualità che coniuga il sapere artigiano del Made in Italy con proposte grafiche fortemente emozionali e preziose. Durante la serata, sarà possibile acquistare anche i libri di Pinksie, le t-shirt prodotte ad hoc da T-SHIRT T-SHOPS e una special shopper disegnata da Marina Spadafora e prodotta in modo ecosostenibile in Etiopia.

La mostra, ispirata alle avventure dell’intrepida balena rosa Pinksie, celebra il tema della differenza come valore e caratteristica positiva, ed esalta le forme dell’espressività artistica come modo per esprimere prima di tutto sé stessi, a qualunque età.

Domenica 9 dalle 15 alle 17, senza prenotazione, fino a esaurimento posti, le mamme, i papà e i bimbi in visita alla mostra potranno ascoltare le letture animate a cura di Ginevra Battistini, che interpreterà le storie della balena Pinksie.I libri Pinksie the Whale for Adventures Only e Pinksie in the Deep Blue Sea, saranno in vendita presso il MustShop del museo.

Al progetto hanno partecipato più di 30 artisti tra cui Maria Mulas, Matteo Ragni, Matteo Pugliese, Alessandro Busci, Francesco e Luca Pignatelli, Kazuyo Komoda, Minjung Kim, Alfredo Rapetti Mogol, Letizia Carriello, Giulio Iacchetti; e i bambini delle scuole A. Diaz, E. De Marchi, International Andersen School e Sir James Henderson School.

LE FOTO DELLE OPERE

 

LA LETTERA DI ANTONIO GALDO A SOSTEGNO DELL’INIZIATIVA

I miei genitori ci hanno cresciuto, quattro figli maschi, ossessionati da una preoccupazione: non fare discriminazioni a favore di uno di noi. Allo stesso tempo, mio padre ci diceva: «La vostra diversità è una ricchezza, imparate a coltivarla senza dividervi…». Il valore delle differenze è questo, una reciproca capacità di riconoscersi, di accettarsi nella diversità, di non prevaricare. Le premesse per amare.

Viviamo in società sempre più multiple, multietniche, multirazziali, multireligiose. Ma purtroppo negli ultimi trent’anni abbiamo coltivato il pensiero unico dell’Io e della separatezza, a scapito del Noi e dello stare insieme innanzitutto nella diversità. La Grande Crisi in questo senso è una straordinaria occasione, in quanto marca la fine di un’epoca e l’inizio di un nuovo ciclo: il benessere, costruito attorno al moltiplicarsi delle pulsioni individuali, non garantisce né la stabilità né la libera convivenza dei popoli. E lungo questo crinale la globalizzazione senza governo e senz’anima ha mostrato tutti i suoi limiti. Riconoscere il valore delle differenze, significa riconoscere la ricchezza dell’altro, chiunque esso sia, dal nostro vicino di casa all’immigrato che arriva da mondi lontani, da una creatura più sfortunata a chi stende una mano all’angolo di una strada. E l’altro siamo noi, smarriti e inquieti se non riusciamo a costruire relazioni, ponti, connessioni che non siano solo quelle della Rete.

I bambini sono i più esposti ai rischi e alle opportunità della diversità. La loro innocenza li porta, naturalmente, ad avvicinarsi agli altri, ad accogliere la differenza, quasi con un senso di sfida. La loro incompiutezza può trascinarli, senza la collaborazione della famiglia e della scuola, a prendere le distanze dall’altro, più per paura che per convinzione.  Accompagnarli in un’esplorazione che tracima nella sfera dei sentimenti può aiutare anche noi a convincerci di quanto abbiamo bisogno dell’altro, perché come diceva Aristotele «non si può essere felici da soli».  

Antonio Galdo

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