Uk, meno emissioni nel 2009. Merito della crisi ma ora bisogna investire

Le emissioni prodotte nel Regno Unito nel corso del 2009 sono inferiori rispetto all’anno precedente. Sì, ma il merito sembra non essere attribuibile a pratiche e politiche virtuose bensì alla crisi economica e al conseguente rallentamento della produzione e dei consumi. Per continuare il trend, ha dichiarato il ministro del Cambiamento Climatico Chris Huhne, è […]

Le emissioni prodotte nel Regno Unito nel corso del 2009 sono inferiori rispetto all’anno precedente. Sì, ma il merito sembra non essere attribuibile a pratiche e politiche virtuose bensì alla crisi economica e al conseguente rallentamento della produzione e dei consumi.
Per continuare il trend, ha dichiarato il ministro del Cambiamento Climatico Chris Huhne, è necessario provvedere immediatamente alla riduzione della produzione di carbonio. “Un approccio a basse emissioni deve diventare parte vitale del lancio di una economia, per condurci fuori dalla dipendenza dal petrolio e verso una crescita green a lungo termine” ha commentato il ministro.
Le statistiche dimostrano che i gas ad effetto serra contemplati dal Protocollo di Kyoto sono stati stimati in 566,3 milioni di tonnellate di diossido di carbonio equivalenti (MtCO2e) ossia l’8,7% in meno rispetto a quanto registrato nel 2008, quando ne vennero prodotte 620,5 milioni di tonnellate.
La relazione afferma inoltre che la diminuzione complessiva delle emissioni è stata determinata da un calo dei consumi di elettricità registrato in tutti i settori, dal privato all’industriale, andamento che si è sviluppato di pari passo all’incremento di energia generata dalle centrali nucleari anziché alimentate a carbone o a gas naturale. Questo, dicono i dati, ha portato ad una riduzione della domanda elettrica e ad un minor consumo delle fonti fossili per la generazione di energia. Con questo andamento non sarà difficile per il Regno Unito raggiungere gli obiettivi anti emissione fissati al 2020, ma gli investimenti nel settore dovranno essere costanti e continuativi se si vorrà mantenere basso il quantitativo di gas climalteranti prodotti e rilasciati in atmosfera.

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