Turismo sprecato: il marchio Italia crolla nel mondo. E i visitatori scappano

Nel 2007 eravamo primi in classifica come brand turistico, adesso siamo precipitati al posto numero 18. Pessima accoglienza, prezzi troppo alti e servizi scadenti: la Bella Italia non piace più

TURISMO IN ITALIA –

Il nostro turismo continua a perdere posizioni e credibilità nel mondo. Un grande spreco, di attività economica, di crescita e di occupazione: in questo settore, ricordiamolo, lavorano infatti 1 milione e 100mila persone che arrivano a quasi 3 milioni se consideriamo anche l’indotto. L’ultimo schiaffo a quello che dovrebbe essere il principale volano del nostro sviluppo, arriva dalla classifica del Country Brand Index 2014-2015, in pratica il podio dei marchi turistici mondiali. Qui nel 2005 eravamo primi nel mondo, nel 2007 quinti, e adesso siamo precipitati al posto numero 18. Uno volo all’indietro.

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Che cosa pesa in questa retrocessione? Non certo la quantità e la qualità dei luoghi della Bella Italia (abbiamo 51 siti Unesco), né tantomeno l’unicità di posti come Roma, Venezia e Capri. Pesa invece la cattiva accoglienza, fatta di prezzi stratosferici e bassa qualità dei servizi, e quella che gli stranieri considerano una qualità della vita in declino in Italia. E pesa l’immagine di un Paese instabile e mal gestito dal punto di vista politico. Tutti fattori che portano al grande spreco del nostro più importante patrimonio nazionale.

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